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#BolloLaVoltaBuona, abolizione con nuove accise?

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Qualche tempo fa vi avevamo raccontato della volontà del governo di abolire il bollo, lanciando l’hashtag #BolloLaVoltaBuona, poi ripreso da altri mensili di auto.

Nel suo ormai consueto #MatteoRisponde, una sorta di question time da parte degli utenti sui social, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha ricevuto una domanda riguardante il bollo auto.

Settimana scorsa è stata presentata una proposta di legge da parte del gruppo “Fare!” che consiste nell’eliminazione del bollo auto, sostituendolo però con nuove accise sui carburanti, di circa 15-16 centesimi al litro.

La domanda dell’utente al Premier riguardava proprio questa proposta. “Che ne pensi Matteo?”. Risposta “La ritengo un’idea interessante. Giusto che paghi chi inquina”, ha detto Renzi.

Da qui a dire che si farà, e sarà così, ce ne passa. Viene comunque confermata l’intenzione di provarci o perlomeno metterci mano.

Chi sarebbe avvantaggiato da una riforma come quella proposta da “Fare!”?

Da un lato lo Stato, che diventerebbe primo riscossore delle accise e azzererebbe l’evasione della tassa, anche per chi ha utilizzato il “gioco” della targa straniera.

In parte anche i cittadini che vedrebbero sparire la scocciatura annuale del pagamento di cui a volte ci si dimentica.

Il vantaggio maggiore sarebbe invece per quegli automobilisti che hanno una vettura che utilizzano molto poco, penso ai pensionati, oppure a chi una seconda auto in garage, ad esempio la supercar o la cabrio utilizzata nella bella stagione per le gite fuoriporta.

Dall’altro lato, la compensazione del gettito del bollo, tra i 5,9 e 6,5 miliardi di euro, con delle nuove accise, avrebbe anche degli svantaggi, nemmeno troppo marginali.

In un paese come il nostro nel quale la benzina la seconda più cara d’Europa dopo l’Olanda, a pagare sarebbero gli automobilisti o le aziende, che per lavoro più che per diletto, sono costretti ad usare l’auto per molti chilometri. Stesso discorso per i mezzi da lavoro, ad esempio i tir e per i turisti che vengono a passare le vacanze nel bel paese e che si ritroverebbero a pagare il “bollo”.

C’è poi un secondo svantaggio. Per le regioni il bollo costituisce l’unica entrata insieme all’Irpef regionale, per le spese extrasanitarie, ad esempio trasporti e infrastrutture. Secondo il coordinatore degli Assessori al Bilancio della Conferenza delle Regioni, il bollo, attualmente copre il 30% della parte di Bilancio non sanitario delle regioni.

Abbiamo fatto un rapido calcolo. Ipotizzando una vettura media, con 110 Kw di potenza e una percorrenza annua di 30.000km, con un consumo medio di 15km/lt. Consumerebbe 2.000lt di carburante. Con il “bollo a consumo” così come ipotizzato, 15 centesimi extra al litro, ci si troverebbe a pagare 300 euro in accise, contro i 296.40 del bollo attuale.

Il “giusto che chi inquina paghi di più” che sostiene Renzi in merito alla riforma del bollo auto, è vera fino a un certo punto. Non per forza chi usa di più l’auto inquina di più. Dipende dall’auto.

Che si parli dell’abolizione di un’insulsa tassa è senza dubbio positivo. L’importante è che nella nuova conformazione, in questo caso dal possesso al consumo, per l’automobilista o l’impresa proprietaria dell’auto, ci sia un VERO, risparmio, e senza nuove tasse per coprire buchi di bilancio.

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