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Mercedes-AMG punta sulla fibra di carbonio

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Nell’ambito di un progetto congiunto che vede in prima linea Daimler AG, Mercedes-AMG e lo specialista austriaco dei materiali compositi rinforzati con fibra di carbonio Secartechnologie GmbH, è stato sviluppato con successo un innovativo processo di pultrusione CFK, e noi vi spieghiamo di cosa si tratta.

Un nome complicato che consiste nella lavorazione di fibre di carbonio e metallo per la realizzazioni di profilati. “I componenti in materiale composito ottimizzati secondo criteri di funzionalità ed economicità possono essere oggi prodotti anche su vasta scala a costi sostenibili”, ha dichiarato Karl-Heinz Füller, Responsabile Hybrid Materials di Daimler AG. “Le barre di rinforzo realizzate con questo metodo, impiegate attualmente su vetture AMG quali, ad esempio, Classe C Cabrio e Classe S, hanno ricevuto il premio Innovation AWARD dell’associazione tedesca AVK (Verstärkte Kunststoffe e.V.) di cui fanno parte industrie specializzate nella produzione di materiali sintetici rinforzati in occasione del Salone Composite Europe”.

Pultrusione ecosostenibile

AMG Carbonio Poltrusione

Nel processo di pultrusione adottato, differenti fibre di rinforzo e fasce di metallo vengono convogliate in una macchina di tiraggio la quale, con aggiunta di resina, realizza un profilato. Il processo impiega poche energie grazie alle dimensioni minime del taglio e evitando i processi di pressatura ad alte prestazioni si evita così l’innalzamento dei prezzi. Grazie al mix mirato di differenti materiali rinforzati con fibra di vetro e di carbonio, una resina ad alte prestazioni e una fascia in metallo ad alta resistenza nel nucleo, è inoltre possibile ottimizzare ulteriori funzioni del componente, quali comportamento di smorzamento, caratteristiche di corrosione, resistenza alla temperatura e risposta in caso di incidente. In sinergia con l’impressionante efficienza economica del processo produttivo si ottengono quindi i requisiti ideali per l’implementazione nella produzione su vasta scala.

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