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Volkswagen: patteggiamento record per chiudere il Dieselgate

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Volkswagen AG ha annunciato che è stato raggiunto ed approvato l’accordo tra la divisione americana del gruppo tedesco e i privati rappresentati dal Comitato Direttivo (PSC) nominato dalla Corte per risolvere le questioni civili relative ai veicoli Volkswagen e Audi con motore diesel 2.0 TDI negli Stati Uniti.

Il Giudice Charles R. Breyer della Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Settentrionale della California ha approvato l’accordo e ha dato via libera al “Consent Decree” tra Volkswagen e il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per conto dell’Environmental Protection Agency (EPA) e dello Stato della California tramite il California Air Resources Board (CARB), il Procuratore Generale della California, il “Consent Order” tra Volkswagen e la U.S. Federal Trade Commission. Tutti e tre gli accordi erano stati annunciati in precedenza.

L’approvazione definitiva dell’accordo per i 2.0 TDI è una pietra miliare importante nel nostro percorso per assestare la situazione negli Stati Uniti, e apprezziamo gli sforzi di tutte le parti coinvolte. Volkswagen è impegnata ad assicurare che ora il programma per i Clienti si svolga nella maniera più fluida possibile, e per garantire ciò abbiamo dedicato significative risorse” ha dichiarato Hinrich J. Woebcken, Presidente e CEO di Volkswagen Group of America, Inc.

Volkswagen rimane concentrata sulla risoluzione di altre questioni in sospeso negli Stati Uniti e continua a lavorare per giungere a un accordo con i possessori di vetture con motori Diesel 3.0 TDI V6. L’implementazione del programma per i possessori dei 2.0 TDI inizierà già in questi giorni grazie all’intervento diretto della Casa di Wolfsburg. Sono inclusi nel richiamo i modelli Beetle (2013-15), Golf (2010-2015), Jetta (2009-2015), Passat (2012-2015) e Audi A3 (2010-13; 2015).

La maxi multa di 2,7 miliari di dollari verrà versata in tre anni ad un fondo fiduciario ambientale, gestito da un amministratore nominato dalla Corte, per compensare le emissioni di ossido di azoto (NOx) in eccedenza dei veicoli 2.0 TDI mentre l’investimento di 2 miliardi di dollari sarà smaltito in 10 anni tramite la costruzione di infrastrutture per veicoli a emissioni zero e in iniziative di sensibilizzazione.

Nei loro termini, questi accordi non sono applicabili né possono comportare simili obblighi di Volkswagen in nessun sistema giuridico al di fuori degli Stati Uniti. Questo perché le normative riguardanti i limiti di emissioni degli ossidi di azoto sono molto più severe negli Stati Uniti rispetto a quelle vigenti in altri paesi, a partire dall’Europa dove, secondo gli standard UN/CNE la Casa tedesca si è già accordata con le autorità competenti.

Alessandro Masera

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