Angelo Petrucci
Il futuro dell’automobile passa per una data importantissima, soprattutto a livello europeo. Il 7 giugno 2022, il Parlamento UE sarà chiamato a votare in plenaria sullo stop alle vendite di vetture a benzina e Diesel dal 2035, proposto dalla Commissione europea nel pacchetto di riforme climatiche Fit for 55.
Si deciderà così una volta per tutte la posizione dell’Europarlamento nella trattativa con gli Stati membri, che diranno la loro nel Consiglio Ambiente del 28 giugno. Seguirà una “seconda lettura”, in cui Parlamento e Consiglio Ue valuteranno le reciproche posizioni ed approveranno o respingeranno la proposta. Il tutto, dopo che la commissione Ambiente all’Europarlamento (Envi) ha già dato il suo primo “sì” al phase-out delle auto termiche.
La roadmap che porta al futuro dell’auto
Oltre a quella che sarà l’ipotetica vera e propria messa al bando definitiva alle auto endotermiche, verrà decisa anche la roadmap che porta alla graduale e totale decarbonizzazione delle nuove immatricolazioni. I parlamentari europei chiedono alle Case di ridurre le loro emissioni (rispetto ai livelli del 2021) del 20% nel 2025 e del 55% nel 2030. Per quanto riguarda i furgoni, i costruttori dovrebbero tagliare la CO2 dei nuovi veicoli del 15% nel 2025 e del 50% nel 2030. Anche per i van, addio ai motori a combustione dal 2035.
Decarbonizzazione e futuro dell’auto: ecco chi si oppone e chi sostiene
Transport & Environment, Adiconsum, Altroconsumo, Cittadini per l’aria, Ecco, Fridays For Future, Kyoto Club, Legambiente, Rinascimento green e Sbilanciamoci sono alcune delle associazioni che spingono per la decarbonizzazione trovando l’appoggio di altre 51 associazioni simili sparse in 12 paesi che hanno manifestato la loro approvazione mediante una lettera aperta all’Ue. Un’altra lettera, ma di contestazione, è stata inviata da 107 firmatari, tra cui Unem, Acea ed Anfia.
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