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Suzuki&Safe – Guida Responsabilmente: la nostra esperienza

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Autoappassionati.it è stato ospite presso il Centro MotorOasi Piemonte del Corso di Guida Sicura Avanzato Suzuki&Safe: attività all’insegna della sicurezza stradale con la quale il brand giapponese punta a sensibilizzare i propri clienti neopatentati e quanti vogliano mettere alla prova e migliorare la propria padronanza dell’auto attraverso esercizi di guida negativa (orientati, cioè, prevalentemente alla sicurezza).

Suzuki&Safe – Guida Responsabilmente

Il corso, della durata di due giorni, ha l’obiettivo di educare l’automobilista al fine di:

· controllare la vettura in ogni situazione, anticipandone problemi e comportamenti;
· prevenire ed evitare errori derivanti dal nostro stile di guida;
· prevenire i rischi legati al traffico e all’errore altrui;
· prevedere una possibile situazione di pericolo mantenendo più ampi margini di sicurezza.

Per farlo affianca abilmente una parte di teoria in aula didattica a una lunga serie di esercizi in pista, svolti in massima sicurezza sotto l’occhio vigile di un istruttore. Si impara, così, a coordinare l’azione di sterzo e acceleratore nello slalom tra i birilli, e a familiarizzare con il trasferimento di carico in fase di accelerazione e rilascio del pedale del gas; successivamente si passa ad analizzare la tecnica di frenata in condizioni di emergenza, e si apprezza l’utilità del sistema ABS (che evita il bloccaggio delle ruote) quando si aggiunge la difficoltà di frenare ed evitare l’ostacolo improvviso.

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Presa confidenza con il pedale centrale e dopo aver verificato di persona quanto l’aumentare della velocità incida sugli spazi d’arresto dell’auto e sulle nostre possibilità d’intervento, è il momento di ricorrere all’ausilio di un ovale in resina e di una piattaforma idraulica per simulare la perdita di aderenza dell’asse anteriore (sottosterzo) e posteriore (sovrasterzo). Nel primo caso ci si esercita a reagire alleggerendo la pressione sul pedale dell’acceleratore e riducendo l’angolo di sterzo al fine di garantire una migliore impronta a terra degli pneumatici, giocando con il limite di aderenza dell’asse anteriore in condizioni di grip precario; nel secondo, invece, si familiarizza con la tecnica del controsterzo, necessaria per riallineare l’auto rispetto alla direzione di marcia senza incappare in un testacoda. In particolare, la piattaforma simula l’impatto di un veicolo sul fianco posteriore della nostra auto: in questo caso, la manovra corretta consiste nel premere la frizione togliendo il piede dall’acceleratore e girare lo sterzo nella direzione opposta fino al completo arresto e riallineamento del mezzo.

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Competenze che dovrebbero essere comuni a tutti gli automobilisti, e che invece costituiscono ancora un tesoretto di pochi nella moltitudine di utenti della strada. Così come tutti dovrebbero adottare una corretta posizione di guida per assorbire al meglio le decelerazioni in caso d’impatto e consentire ai pretensionatori delle cinture di sicurezza di ancorare al meglio il corpo al sedile, ultimo baluardo di salvezza. Per rendere chiara l’importanza dei sistemi di sicurezza, il Centro MotorOasi si avvale di simulatori di crash in grado di riprodurre le sollecitazioni cui siamo esposti in caso d’impatto frontale o di cappottamento, con conseguente necessità di uscire dall’abitacolo a testa in giù sganciando la cintura di sicurezza solo dopo aver appoggiato i piedi sul cruscotto ed esercitato una pressione con le gambe tale da non permettere al bacino di scivolare lungo lo schienale (con conseguenze nefaste per le vertebre cervicali).

Giorno 2

Il secondo giorno del Corso di Guida Sicura Avanzato Suzuki&Safe offre l’opportunità di approfondire quanto appreso nella giornata precedente in un contesto maggiormente dinamico, che richiede di mettere in pratica le competenze già acquisite per superare nuove situazioni di emergenza. Così l’esercizio del sorpasso richiede una corretta valutazione della distanza di sicurezza che separa la nostra vettura da quella dell’istruttore (nella corsia accanto per ovvie ragioni di prudenza), oltre alla reattività necessaria per aggredire freno e frizione nel momento in cui si accendono gli stop dell’auto che ci precede (a lato).

Analogamente a quanto descritto per il sorpasso, ma questa volta supportati dalla presenza rassicurante dell’istruttore a bordo, il cambio di corsia a 70 km/h. Dopo una dimostrazione da spettatori e una presa di confidenza a velocità ridotta, ci si confronta con l’esercizio più tecnico e impegnativo del corso: si simula una situazione d’emergenza tale da costringerci a scartare in velocità (non c’è tempo per frenare!) un ostacolo lungo la carreggiata, invadendo il senso di marcia opposto e rientrando il più in fretta possibile nella nostra corsia. Qui l’abilità richiesta è duplice: la manovra corretta richiede, infatti, di mantenere costante la pressione del piede destro sull’acceleratore, così da non sbilanciare la vettura generando dei trasferimenti di carico; allo stesso tempo, però, lo sguardo deve rifuggire la tentazione di focalizzarsi sull’ostacolo e concentrarsi unicamente sulla via di fuga, così che le mani possano istintivamente seguirlo nella loro azione di sterzata sul volante.

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Last but not least il temuto aquaplaning, incubo di chi macina chilometri ad andature autostradali con condizioni meteo non sempre favorevoli. Lo slittamento degli pneumatici sull’asfalto bagnato, dovuto all’interposizione di un velo d’acqua fra il battistrada e il manto stradale, si contrasta efficacemente togliendo il piede dall’acceleratore e premendo il pedale della frizione, il tutto mantenendo in linea lo sterzo così da favorire una ritrovata direzionalità. Una manovra semplice, a ben vedere, ma che è difficile gestire con la necessaria consapevolezza se non si è mai sperimentato l’impatto con lo strato d’acqua in condizioni di assenza di rischio.

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Un esercizio conclusivo che richiama il motivo ricorrente nei nostri due giorni presso la MotorOasi di Susa: essere utenti consapevoli della strada significa saperne riconoscere i rischi ed essere preparati ad affrontarli, senza sottovalutare le dinamiche complesse che s’innescano sedendosi alla guida di un’automobile e coscienti che per governarle al meglio è sempre necessaria la nostra massima attenzione.

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