Tecnica

Ferrari F8 Tributo: l’aerodinamica deriva dall’esperienza in pista

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Al Salone di Ginevra Ferrari ha stupito il mondo, come solo lei sa fare, presentando la nuova F8 Tributo, forte del motore V8 più potente di sempre, cui abbiamo dedicato questo articolo. Non dimentichiamo, però, la fine cura aerodinamica che si nasconde sotto le forme della nuova supercar di Maranello, derivate direttamente dall’esperienza in pista, che sia essa F1 o GT.

Quando si dice dalla pista alla strada…

Partendo dal muso soffermiamoci subito sull’S-Duct, introdotto per la prima volta sulla F2008 e ripreso poi sulla SF70H e modelli successivi. Sulle stradali, questo accorgimento aerodinamico ha debuttato lo scorso anno sulla 488 Pista e permette di ottenere un incremento di carico sfruttando la particolare conformazione del frontale, con un vero e proprio “buco” attraverso il quale passa il flusso d’aria, con conseguente carico verticale utile a perfezionare la direzionalità dell’anteriore.

Dietro, invece, l’ala posteriore è stata allargata e resa più ampia, mentre al di sotto della sua parte centrale tre piccoli elementi contribuiscono a diminuire la resistenza all’avanzamento. Il video diffuso sul canale ufficiale YouTube di Ferrari denota inoltre una particolare attenzione alla conformazione del fondo vettura, dotato, per la prima volta, di bandelle per deviare l’aria verso l’esterno e, strategicamente, verso il nuovo diffusore posteriore, dotato di aerodinamica attiva.

La disposizione dei radiatori viene invece ripresa dalla 488 Challenge impegnata nell’omonimo monomarca sulle piste di tutto il mondo. Tanta esperienza maturata sulle piste che, sulle supercar del Cavallino, trova risposta grazie al travaso di tecnologia.

Il risultato? Un buon 10% in più di efficienza aerodinamica rispetto alla 488 GTB, l’auto che la F8 Tributo ha mandato in pensione. Cosa ci riserverà la prossima supercar?

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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