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I segreti dell’aerodinamica di Volkswagen I.D. R Pikes Peak

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Manca sempre meno all’esordio della Volkswagen I.D. R Pikes Peak, il prototipo elettrico pronto a battere il record di categoria nell’omonima gara di salita americana. Volkswagen ha voluto svelare alcuni (quelli che si possono svelare) dei segreti dell’auto che segna un traguardo importante per la Casa di Wolfsburg prima ancora di partecipare alla gara.

 

Uno degli aspetti fondamentali e forse il più degno di nota è stato quello di progettare un’auto in funzione del percorso che si troverà ad affrontare, come spiega Francois-Xavier Demaison, il papà della I.D. R nonché Direttore Tecnico della Volkswagen Motorsport: “La linea di partenza si trova a circa 2.900 metri, mentre l’arrivo è a 4.300 metri di altitudine. La bassa pressione dell’aria lassù comporta condizioni aerodinamiche diverse rispetto a quelle di un circuito in pianura”.

Avendo possibilità di osare con i regolamenti, gli ingegneri tedeschi hanno osato con la progettazione del telaio e ancor di più con l’alettone posteriore della I.D. R, veramente gigantesco. Un “pezzo” fondamentale per affrontare alla massima velocità (si raggiungono facilmente i 240 km/h) i 19,99 chilometri che portano alla vetta Pikes Peak, in concomitanza del traguardo.

L’alettone posteriore “centro” nevralgico della vettura

Per questa ragione – continua Mr. Demaison –  , ci concentriamo soprattutto sulla velocità di percorrenza in curva. Tutto il telaio è progettato per generare più carico aerodinamico possibile, senza però causare troppa resistenza”, dice Demaison, sintetizzando la sfida che sta affrontando il suo team.

Il risultato più visibile di questa strategia è il grande alettone posteriore della I.D. R Pikes Peak. “A causa dell’altitudine, l’aria che si attraversa alla Pikes Peak è in media il 35% meno densa. Risultato, perdiamo circa il 35% di carico aerodinamico rispetto a un circuito situato a livello del mare. Il grande alettone posteriore permette di compensare parte di questo carico”, spiega Willy Rampf, consulente tecnico del progetto con anni di esperienza nella Formula 1 nel team Sauber.  “Grazie all’ingegnoso sviluppo aerodinamico riusciamo comunque a ottenere un carico aerodinamico massimo maggiore del peso dell’auto lungo la cronoscalata”.

I.D. R Pikes Peak

La Volkswagen Motorsport ha testato l’aerodinamica della I.D. R Pikes Peak usando un modello in scala 1:2 da testare in galleria del vento. Gli ultimi dettagli sono stati montati su un telaio a grandezza naturale presso il centro di sviluppo Porsche a Weissach. “È stato molto utile poter contare sulle risorse di tutto il Gruppo”, conferma Demaison.

Altro aspetto fondamentale dell’aerodinamica del prototipo è il raffreddamento funzionale delle batterie, batterie che per rendere al meglio devono essere raffreddate a dovere. Tuttavia, la necessità d’aria è nettamente inferiore a quella di un motore a combustione interna. Inoltre, non è necessario convogliare l’aria di aspirazione ai due motori elettrici, che insieme producono 500 kW (680 CV).

Le prese d’aria sono di conseguenza decisamente più piccole rispetto a quelle di un prototipo con motore a combustione interna. Altro aspetto da considerare è la rarefazione dell’aria in quota che ha effetto negativo sul raffreddamento stesso.

Nel frattempo, i rilevamenti della fase di sviluppo sono stati ottimizzati fin nel dettaglio in test molto approfonditi. Il primo test su strada lungo il percorso negli USA è programmato per la fine di maggio. Il pilota Romain Dumas e la squadra della Volkswagen Motorsport cominceranno quindi i preparativi finali per la Pikes Peak International Hill Climb 2018, che si terrà il 24 giugno.

L’obiettivo è battere il record nella classe dei prototipi elettrici, che attualmente è di 8 minuti e 57,118 secondi.

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