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Un’Alfa Romeo Giulia TZ corre veloce verso il milione di euro

Tempo di lettura: 2 minuti

Gli Anni ’60 hanno segnato positivamente l’Alfa Romeo, tanto da essere considerata un’annata molto ricca. In quest’epoca sono nati alcuni dei modelli più iconici del Biscione, tra cui la rara Giulia TZ, si tratta di una vera e propria auto da competizione “prestata” alla strada. Fu realizzata dall’unione di alcune delle aziende più prestigiose del settore, per la sua estrema rarità, sono infatti solo 121 gli esemplari prodotti, è oggi ricercatissima dai collezionisti.
Una di queste super-speciali Giulia TZ è stata venduta all’asta di Aguttes ad un prezzo stratosferico: 819.160 euro.

Il Dream Team per la Giulia TZ

Il progetto della Giulia TZ inizió a prendere vita tra la fine degli Anni ’50 e l’inizio degli Anni ’60, con Alfa Romeo che voleva ad ogni costo mettersi a lavorare sull’erede della SZ. La differenza della TZ con quest’ultima, fu che venne pensata sin dall’inizio come una vettura da corsa per prendere parte alla categoria Sport 1600, non ad una vettura da strada.

I padri che misero anima e cuore alla Giulia da competizione furono gli ingegneri Orazio Satta Puliga e Giuseppe Busso, i quali avviarono le più importanti collaborazioni con le aziende di riferimento dell’epoca. Autodelta venne incaricata dei motori e dell’assemblaggio, mentre alla SAI Ambrosini fu chiesto di realizzare i telai tubolari in acciaio al nickel-cromo. Infine, Ercole Spada di Zagato disegnò le forme sinuose della carrozzeria.

Il risultato che si ottenne fu una vettura compatta con lunghezza sotto ai 4 metri, larghezza di 1,51 metri e, cosa da non sottovalutare, leggerissima: sulla bilancia riusciva a far segnare appena 660 kg, quasi un terzo dell’attuale Giulia Quadrifoglio che vediamo sulle nostre strade.

Giulia TZ front

Il vero segreto della Giulia TZ

Il segreto della leggerezza era contenuto nel telaio, il quale pesava solo 62 kg, oltre che in una meccanica piuttosto semplice. Sotto al cofano trovava alloggiamento un motore bialbero 1.6 con due carburatori doppio corpo Weber e una potenza di 112 CV, che diventavano 160 CV nelle versioni messe a punto appositamente per le corse.
Questi fattori, insieme a forme molte aerodinamiche inedite, permettevano all’Alfa Romeo di raggiungere una velocità massima di 215 km/h, cifra di tutto rispetto per l’epoca. Non sorprende affatto che la Giulia TZ conquistò numerose gare in tutta l’Europa e il Nord America.

Una Giulia TZ non del tutto originale

Interni Giulia Asta

L’esemplare dell’asta è stato immatricolato nel 1965 ed è passato di proprietà innumerevoli volte nei primi 10 anni di vita. Successivamente, dopo un periodo burrascoso, l’auto è entrata nella collezione del tedesco Peter Kaus dov’è rimasta fino al 1990, prima di essere acquistata dall’ultimo proprietario.
Secondo lo specialista RS Historics, la Giulia TZ, che era in origine verniciata di rosso, può contare su telaio, motore e scatola del cambio interamente originali. Discorso differente per altri elementi come volante, sedili e freni che sono stati sostituiti negli anni ’80.
In generale, la Giulia TZ ritrae, come in una perfetta fotografia, uno dei momenti più importanti della storia dell’Alfa Romeo.
Gli oltre 800 mila euro del prezzo di vendita spesi per accaparrarsi questo esemplare non rappresentano un record. Nel 2014, infatti, fu venduto un altro raro esemplare di Giulia TZ, questa volta del suo colore originale rosso per ben 955.440 euro.

Pilota professionista

Alessio Richiardi

Attualmente indeciso se ha preso prima in mano un volante o una penna, probabilmente entrambe, date le due mani.
Così è nato l'amore per i motori e per la scrittura giornalistica.
Da poco papà sempre attento a tutto ciò che riguarda i bimbi in auto ed i seggiolini.

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