Sta arrivando una nuova generazione di autovelox, e stavolta non sarà facile evitarli. Invisibili, intelligenti e in grado di cambiare le regole in tempo reale: è l’inizio di una rivoluzione nella gestione della velocità su strada, già in fase di sperimentazione in Spagna e Francia. E mentre l’Italia si attrezza con i nuovi Tutor 3.0, l’Intelligenza Artificiale si prepara a diventare l’arma principale contro le infrazioni.
Autovelox intelligenti e dinamici: cosa cambia davvero?
In Spagna, un progetto pilota sull’autostrada AP-7, nei pressi di Barcellona, ha introdotto un sistema in cui non è più un limite fisso a regolare la velocità, ma un algoritmo. Questo, basandosi in tempo reale su visibilità, traffico, cantieri o condizioni meteorologiche, stabilisce quale velocità sia davvero sicura in quel momento. E attenzione: non si parla solo di ridurre il limite. In condizioni ottimali, il nuovo sistema consente persino di salire fino a 150 km/h, superando l’attuale soglia di 120 km/h prevista dalla legge spagnola.
I limiti dinamici vengono comunicati tramite pannelli elettronici lungo il tratto autostradale, ma chi sgarra rischia di non accorgersene in tempo. Perché gli autovelox associati a questi sistemi sono mimetizzati, minuscoli e installati su lampioni, semafori o cartelli stradali: impossibile riconoscerli a occhio nudo.
Francia: sorvegliato speciale anche se rispetti la velocità
Nel 2024 la Francia ha già installato oltre 200 nuovi dispositivi “ETU” (Equipement de Terrain Urbain), pensati per integrarsi completamente nell’ambiente cittadino. Oltre a rilevare la velocità, questi micro-autovelox dotati di intelligenza artificiale monitorano l’uso del cellulare al volante, il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e persino chi passa con il semaforo rosso. Tutto senza dare nell’occhio.
E in Italia? Le novità non mancano, anche se con approcci differenti.
Tutor 3.0: l’IA arriva anche sulle autostrade italiane
Nel nostro Paese, l’intelligenza artificiale è stata implementata nei nuovi Tutor 3.0, in funzione da marzo. Oltre alla classica rilevazione della velocità media, i nuovi dispositivi possono identificare le targhe in condizioni estreme (pioggia, nebbia, notte) e riconoscere i veicoli anche se si spostano tra corsie o viaggiano in diagonale.
In più, i Tutor di nuova generazione introducono controlli finora inediti: sorpassi irregolari dei mezzi pesanti, rilevamento delle merci pericolose su tratti vietati, veicoli contromano (soprattutto nelle gallerie) e persino l’elusione del pedaggio. Tutto grazie a software avanzati e algoritmi in grado di analizzare immagini con precisione chirurgica.
Un futuro senza margini d’errore
La direzione è chiara: dalle multe “a sorpresa” all’eliminazione dei punti ciechi, i nuovi sistemi di controllo stradale promettono una sorveglianza continua e sempre più precisa. Con buona pace degli automobilisti distratti o amanti del “colpo di gas”.
Ma una domanda resta aperta: tutto questo servirà davvero a migliorare la sicurezza… o sarà solo un modo più sofisticato per fare cassa?