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Assunzioni Silk-Faw: previsti nuovi 1.000 posti di lavoro in Emilia Romagna

Tempo di lettura: 2 minuti

La Motor Valley al centro degli investimenti stranieri. Dal 2023 nel vero e proprio cuore della Motor Valley emiliana sorgerà il nuovo quartier generale di Silk-Faw, dove sorgeranno le sportive elettriche del futuro.

Se da una parte è già stato reso ufficiale il lancio della Hongqi S9, la hypercar a batterie curata, dal punto di vista stilistico, nientemeno che da Walter De Silva, maggiori novità seguiranno in futuro, tanto da giustificare un investimento da un miliardo di dollari per far sorgere nei dintorni di Reggio Emilia il nuovo headquarter da 300.000 ettari di superficie.

Una nuova sede ma soprattutto nuovi posti di lavoro. Gli americani e i cinesi credono molto in questo progetto e non potevano scegliere luogo migliore, forti della consapevolezza della cultura automobilistica che si respira nel territorio dove sorgono le fabbriche di Ferrari, Lamborghini, Dallara e Pagani, giusto per citarne solo alcune. Proprio dalla Casa di Maranello, e non è un dettaglio di poco conto, arriverà un certo Amedeo Felisa, ex A.D. della rossa e ora neo-super consulente di Silk-Faw.

Assunzioni Faw-Silk EV: tante le figure richieste

Si prevede quindi l’assunzione di almeno 1.000 dipendenti che lavoreranno, almeno inizialmente, allo sviluppo della Hongqi S9. Secondo Jonathan Krane, presidente di Silk-Faw, si presuppone “un contributo a un ecosistema già ricco di expertise e capacità di innovazione. Il nuovo quartier generale una opportunità per l’attrazione di nuovi talenti e nuove competenze, crediamo che il nostro investimento potrà contribuire a rafforzare questo ecosistema con più di mille nuovi posti di lavoro.” 

Gli fa eco un’entusiasta Fabio Storchi, presidente di Unindustria Reggio Emilia, che dalle pagine di 24Emilia.com ha affermato: “È un investimento che guarda al futuro, alla mobilità elettrica e alla guida autonoma, e lo fa con un approccio sostenibile. È un progetto che si sviluppa nel segmento del lusso, quell’artigianato ad alta specializzazione che ha fatto del made in Italy il marchio più importante del mondo; In questo caso: lusso italiano, made in Reggio Emilia. Non è solo un’iniezione di capitale fresco, ma anche un’occasione straordinaria di lavoro per centinaia di imprese, sia nella filiera dell’edilizia, sia nella catena di fornitura industriale, oltre che per migliaia di nuovi occupati, moltissimi dei quali giovani.”

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