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Aumenti benzina: 2.500 controlli della Finanza, tante le violazioni

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Un controllo a tappeto della Guardia di Finanza ha rilevato una quantità esosa di violazioni da parte dei gestori delle pompe di benzina. Le infrazioni riguardano principalmente i prezzi esercitati nell’erogazione dei carburanti, la mancata esposizione di essi e difformità degli stessi rispetto a quelli indicati dal Ministero. Principalmente sono queste tre le gravi violazioni rilevate dalle Fiamme Gialle nel solo mese di gennaio 2023, mese nel quale si è subito il mancato rinnovo del taglio delle accise.

Aumenti benzina: la Guardia di Finanza ha rilevato quasi 1.000 violazioni

Poco meno di 1.000 violazioni, questo è quanto emerge dal rastrellamento eseguito dalla Guardia di Finanza nei confronti dei gestori delle pompe di benzina. Da quando sono scattati gli aumenti dei carburanti, vale a dire dal primo gennaio 2023, le Fiamme Gialle hanno riscontrato quasi 1.000 violazioni in merito ai carburanti. Nello specifico, i finanzieri hanno eseguito oltre 2.500 interventi, contestando 989 violazioni alla disciplina dei prezzi, di cui 341 per mancata esposizione e/o difformità dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati e 648 per omessa comunicazione al Ministero. Infrazioni nate nel solo mese di gennaio 2023, a seguito dell’aumento di benzina e Diesel dovuto al mancato rinnovo della norma che disponeva il taglio delle accise.

Aumenti benzina: l’azione della GdF per il decreto trasparenza

Il lavoro di controllo eseguito dalla Guardia di Finanza nel mese di gennaio 2023 è volto al rispetto del decreto trasparenza in vigore da metà mese. A fornire i dati emersi dai controlli alle pompe di benzina è stato il colonnello Alberto Nastasia, capo Ufficio tutela uscite e mercati del Comando generale della Guardia di Finanza. Il militare li ha presentati alla Commissione Attività produttive della Camera che sta esaminando il dl. I controlli sui prezzi lievitati per via degli aumenti generati dal mancato taglio delle accise sulla benzina sono iniziati già nel 2022 con 2.514 interventi nei quali sono emerse 1.084 violazioni che hanno portato al deferimento all’autorità giudiziaria competente di 866 soggetti, di cui 15 tratti addirittura in arresto. Il calcolo percentuale è alquanto preoccupante, poiché nel gennaio 2023 sarebbe il 39,3% dei benzinai ad essere stato multato, un numero davvero elevato.

Aumenti benzina: l’azione della GdF commentata dal Codacons

Un vero e proprio rastrellamento eseguito dalla Guardia di Finanza, in questa maniera è etichettabile l’azione delle Fiamme Gialle, che nel solo mese di gennaio 2023, in poco meno di 26 giorni lavorativi, hanno controllato la bellezza di 2.514 gestori di pompe di benzina, riscontrando ben 1.084 violazioni che hanno portato al deferimento all’autorità giudiziaria competente di 866 soggetti, di cui 15 tratti addirittura in arresto. Numeri che la dicono lunga sull’osservazione del decreto trasparenza al quale gli stessi gestori delle aree di servizio si sono opposti con uno sciopero terminato anticipatamente. Sull’azione della Guardia di Finanza si è espresso anche il Codancos, che in una nota ha proclamato ufficialmente:

I numeri della Guardia di Finanza accertano come sia indispensabile garantire agli automobilisti maggiore trasparenza in fatto di prezzi alla pompa, e come serva incrementare le sanzioni verso i benzinai scorrette perché quelle attualmente in vigore fanno il solletico ai gestori e non rappresentano un adeguato deterrente. Il fatto che il 39,3% dei benzinai sia stato multato, nonostante a gennaio fossero sotto osservazione, attesta l’ampia diffusione delle irregolarità. Ecco perchè rasenta il ridicolo che ora il Governo, invece di triplicarle, abbassi le multe per chi non comunica i prezzi al ministero o li espone difformi”.

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