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L’Autodromo di Imola si candida al back to back con Monza

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Un clamoroso ritorno in F1? Assente dal 2006, l’ultimo anno in cui si disputò il Gran Premio di Imola, vinto da Fernando Alonso su Renault, l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari potrebbe tornare d’attualità in una F1 che cerca disperatamente di darsi delle scadenze, dopo le numerose defezioni a causa della pandemia da Coronavirus.

Il motivo? Arriva dalle parole di Uberto Selvatico Estense, direttore della pista imolese, secondo il quale…”La situazione attuale è un’opportunità per noi di candidarci per un Gran Premio in questa stagione. Liberty Media ha bisogno di alcune gare per rendere valido il contratto con la FIA e avere un campionato del mondo, quindi perché non pensare a Imola? Ovviamente molto dipenderà dalle disposizioni del governo e se ci consentiranno di organizzare un evento di questa portata. Naturalmente noi offriremo la nostra pista gratuitamente, e se possibile sosterremo noi parte dei costi grazie a un aiuto della regione, perché non siamo nella posizione di poter pagare tutta la tassa richiesta da Liberty”.

Parole dal quale traspare una bella opportunità per un circuito storico per la F1 e che ha voglia di tornare in vetta, anche a porte chiuse. L’ipotesi, che diventerà di stretta attualità nei mesi dopo l’estate, è quella di un back to back, ossia di una gara a distanza di una settimana dall’altra, nei giorni precedenti o successivi il Gran Premio d’Italia, in calendario domenica 6 settembre. Posto che la settimana prima di Monza c’è Spa Francorchamps, attualmente in forte dubbio, mentre Singapore è a distanza di due settimane, il 20 settembre.

L’ipotesi è quindi quella di far correre le monoposto a Imola, se Liberty Media lo riterrà possibile (il circuito ha già l’omologazione da parte della FIA) nei giorni successivi a Monza, visto che i team sarebbero già presenti in Italia con il loro personale. Stessa cosa potrebbe succedere con i GP che gli organizzatori vorrebbero far correre a luglio, per dare il via alla stagione: due in Austria e due in Inghilterra, a Silverstone.

Così facendo, entro la fine dell’estate avremmo già 6 gare valide per il mondiale e tutte le successive da disputare tra Asia, America e Medio Oriente, per dare una credibilità a questo tormentato mondiale.

Infine, come sottolinea Estense dalle colonne di Motorsport.com, organizzare un evento a porte chiuse, a fronte di una perdita economica nella vendita dei biglietti, risolverebbe e di non poco la logistica dell’evento.

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