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Blocco vendita auto termiche, la reazione del mondo politico italiano

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Dopo la decisione del Parlamento europeo di bloccare dal 2035 la vendita di auto nuove con emissioni maggiori di zero grammi al chilometro, il mondo politico italiano è spaccato in due. Si incrementa la distanza tra i partiti in Italia, la cosa desta preoccupazione in quanto buona parte di essi compone il governo guidato da Mario Draghi.

Blocco vendita auto termiche, Letta ed il PD entusiasti

Il Partito Democratico ha sostenuto il testo sin dalla prima proposta, quando tutto era ancora in bilico, il leader Enrico Letta ha accusato le destre di cercare di affossare il pacchetto Fit For 55. Successivamente all’approvazione, è stato lieto di salutare la buona riuscita della parte di testo relativa al divieto di vendita dal 2035. Felicità anche per Ignazio Corrao, eurodeputato dei Verdi, che ha manifestato la propria approvazione in un tweet nel quale ha spiegato che la decisione è di portata storica. Ad attaccare il comportamento del Pd è stato Corrao, ex del Movimento 5 Stelle, il quale ha scritto su Twitter che i deputati del Partito Democratico sarebbero apparsi confusi durante la giornata delle votazioni. I pentastellati, invece, non hanno avuto reazioni rilevanti.

Calenda, Salvini e Pichetto contrari al blocco delle vendite della auto termiche

Tra i contrari al pacchetto Fit for 55 c’è un po’ tutta l’area di centrodestra, alla quale si aggiunge l’opinione di Carlo Calenda, leader di Azione. Sono stati soprattutto i deputati leghisti a manifestare la loro contrarietà all’approvazione del testo in sede europea. Salvini ha etichettato il tutto come un “regalo alla Cina”.

Il viceministro allo Sviluppo Economico, Gilberto Pichetto di Forza Italia, ha commentato la decisione dell’Europarlamento dicendo: “Questa è una soluzione molto ideologica e poco realistica. L’Europa ha bocciato la proposta di ridurre il divieto dal 100% al 90%, ma è difficile immaginare come sarà il 2035. Continuo a non immaginare il Gran Premio di Monza senza il rombo del motore delle auto in pista. Bisognava ridurre le emissioni in modo graduale tenendo conto della realtà che stiamo vivendo, il mercato è in forte calo, continua a svilupparsi la ricerca per motori endotermici sempre meno inquinanti e sono necessarie misure sociali per tutelare i lavoratori interessati alla transizione”.

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