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Bmw X4 | Prova su strada

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La Bmw X4 nasce dalla stessa piattaforma dell’X3, con qualche differenza nelle misure. Il passo è esattamente uguale (281cm), ma l’X4 sembra più filante, merito della linea rastremata, dei 5,3cm di altezza in meno (162cm) e dei 3cm (4,67m) di lunghezza in più. Modifiche che sono in grado di far cambiare non poco l’immagine della vetture, ma non variano di molto le dimensioni interne. Rispetto alla versione SUV, l’X4 ha un’impronta più sportiva e dinamica, specialmente nell’allestimento M Sport: paraurti sportivi, minigonne, cerchi maggiorati, estrattore posteriore e scarico sdoppiato.

La nuova Sports Activity Coupè riprende quasi tutti gli elementi meccanici dalla X3 rispetto alla quale si pone come variante dalla matrice più sportiveggiante. L’indole dinamica viene sottolineata da un’ampia gamma di modernissimi motori ad alte prestazioni, dalla trazione integrale xDrive e dall’esclusivo equipaggiamento che include, volendo, lo sterzo variabile sportivo, il Performance Control e il volante sportivo in pelle con paddle.
Sul modulo frontale della vettura spiccano i tipici doppi proiettori e le luci fendinebbia, a richiesta entrambi in tecnologia a LED mentre le luci posteriori a “L” mostrano i muscoli già a vettura ferma.

Interni: posizione di guida sportiva e dominante, ma poco regolabile

L’abitacolo ospita comodamente cinque passeggeri e il divanetto posteriore è sezionato nello schema 40:20:40, utile per il passaggio degli sci. Dietro solo gli “spilungoni” possono lamentare un padiglione più rastremato rispetto alla sorella X3. Ed anche il bagagliaio si riduce di solo 50 litri, ora 500 totali, molto ampio il portellone elettrico, ma la soglia d’accesso risulta abbastanza alta.

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Il posto di guida è perfetto: 20mm più basso rispetto all’X3, permette una posizione rialzata che domina il traffico, ma anche una conformazione sportiveggiante e allo stesso tempo rilassante, con anche la classica seduta Bmw “allungabile” verso le ginocchia. Peccato che, con i comandi manuali, la regolazione d’altezza sia poco ergonomica: per sollevarsi è necessario puntellarsi al bracciolo o al volante, in mancanza di una leva a cricchetto, tipica ormai sulle più comuni citycar. Almeno la sportività è garantita dalla corona del volante spessa che permette una presa ottimale e dai paddle ben posizionati che offrono un buon feedback. L’acceleratore è sportivo, incernierato al pavimento.

La qualità interna è pressochè impeccabile, poche le sbavature. Si sente un po’ l’anzianità del progetto, con il display del navigatore integrato in plancia e non in stile tablet come sull’ultima Serie 3 (da noi provata). Scenografiche le luci d’ambiente e il touch del multimedia

Alla guida del 3.0d TwinPower Turbo: spinta emozionante, trasformista grazie ai settaggi

Noi abbiamo provato la versione 4×4 xDrive 30d: il propulsore è il conosciuto tre litri sei cilindri in linea turbodiesel, con una schiena prepotente di 560 Nm da 1.500 a 3.000giri ed un allungo degno di vettura sportiva. Con 258cv a 4.000giri il pesante SAC Sports Activity Coupé da 1.900kg riesce a spuntare lo 0-100 in 5,8 secondi e garantisce una “punta” di 234 km/h. Assolutamente un diesel dall’indole sportiva.

Nel segmento delle SAC, l’X4 definisce i nuovi parametri di riferimento per la categoria dei suv: il rollio è pressoché assente e l’appoggio è sicuro sui cerchi mastodontici da 20 pollici. La possibilità di regolazione del motore, cambio, telaio (EcoPro, Comfort, Sport e Sport+) permette di ritagliarsi su misura la vettura. Il carico volante è adeguato e il cambio ZF a 8 rapporti si comporta di conseguenza al settaggio scelto: docile o sportivo, con cambiate fulminee quasi da doppia frizione, supportato dalla coppia robusta del tremila.

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L’elettronica, permette anch’essa una sicurezza da primato, senza mortificare la guida più concitata: in Sport+ infatti, il traction control non mette becco, ed è possibile compiere vistosi sovrasterzi un uscita di curva se il fondo comincia ad esser scivoloso, oppure viaggiare sicuri con il grip dell’integrale nei settaggi intermedi. Troviamo anche il Variable Sport Steering: grazie ad una rapportatura di sterzo variabile aumenta sensibilmente l’agilità, migliora la maneggevolezza in presenza di curve strette, di tornanti e nelle manovre di scarto improvvise.

Le sospensioni, invece, hanno uno schema non troppo raffinato all’anteriore: dei classici McPherson (dietro multilink invece), con molti elementi in acciaio anziché in alluminio, ma svolgono bene il loro compito. Infatti stupisce molto l’assetto: nonostante sia frenato e con un rollio contenuto è comunque molto confortevole, a dispetto dei cerchi da 20” e le gomme ultraribassate barra 35. La trazione xDrive è ben studiata e distribuisce in modo fulmineo e flessibile la coppia sugli assi, ma è pensata più per una guida sportiva che per l’utilizzo offroad, dove l’X4, anche per via della gommatura extralarge e super ribassata, è in netto impaccio.

Viaggi rilassati ed in sicurezza

L’X4 si dimostra una confortevole compagna di viaggio sia per il comfort interno (anche se qualche fruscio è troppo evidente), sia per il capitolo consumi: nonostante i dichiarati 5,7 l/100 km e 149 g/km di CO2, i consumi reali son nell’ordine di 11-12 km/l, non certo un record, ma considerando la massa, la superficie frontale, la trazione integrale, siamo già ad un buon livello. I 67 litri di serbatoio si traducono in almeno 750 km di autonomia.

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La X4 garantisce, come ogni premium che si rispetti, un ampio ventaglio (alcuni a pagamento) in materia di sistemi di sicurezza ed assistenza alla guida, come l’Active Cruise Control (con funzione di stop & go nelle code), che però lascia troppa distanza dal veicolo che precede. Impeccabili i sistemi di mantenimento in corsia e frenata di emergenza cittadina anche per i pedoni, anche se quest’ultimo è attivo solo di giorno.

Il Driving Assistant Plus comprende, oltre al già citato ACC, anche l‘avvisatore di pericolo di tamponamento e all’avvisatore di cambio accidentale della corsia.  Scenografico l’head up display a colori, con molteplici funzioni: ADAS, navigatore, multimedia, telefono e, ovviamente, tachimetro.

Attraverso il navigatore Connected Pro (con Touch Controller dell’iDrive) e la piattaforma ConnectedDrive Services, il conducente può ricevere informazioni sul traffico in tempo reale e gestire una moltitudine di applicazioni, fra cui Facebook, Twitter e le principali piattaforme di streaming musicale. Molto utile l’App dello smartphone che permette di visualizzare lo stato della vettura e di comandare il clima e il blocco porte a distanza.

Prezzi e concorrenti

Partiamo con una curiosità: la Bmw X4 è prodotta nel Sud Carolina, dove già avviene la produzione delle X3, X5 e X6.

L’X4 parte da una base di 50.700€, per il già l’ottimo xDrive20d manuale. I tremila xDrive30d AWD 258cv o 249 (esente dal superbollo in Italia), costano entrambi 60.100€, ma con pack Msport, cerchi da 20”, Driving Assistant, speed limit info, Navigatore Pro, Head Up Display, radio DAB, audio Harman/Kardon, Wireless Chargin, Comfort Access System, telecamera, sedili riscaldati, Adaptive LED-headlights e High-beam assistant superiamo i 70.000 euro.

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Una cifra ragguardevole, considerata l’anzianità della base di partenza (l’X3 è in produzione dal 2010), ma la concorrente è solo una, per ora, la Mercedes GLC Coupé. Ritorna, quindi la sfida con tra le due case tedesche, chi la spunterà?

Aspirante pilota

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica.
La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

Foto di Gabriele Bolognesi

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