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Camilleri elogia Leclerc e critica la Ferrari: “serve una reazione”

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Il consueto lunedì di analisi dopo il Gran Premio d’Austria si è arricchito della dichiarazione del CEO della Ferrari, Louis Camilleri, con parole al miele spese per il suo pupillo, Charles Leclerc, consapevole di aver tenuto alta, se non altissima, viste le premesse, la bandiera del cavallino, senza risparmiare qualche critica al team nella cui dirigenza è subentrato dall’estate 2018.

Intanto la squadra, rimasta in Austria per la seconda gara che si disputerà domenica (GP Stiria, qui gli orari), si è collegata da remoto con Maranello per il consueto debriefing, così da pianificare e accelerare lo sviluppo delle nuove parti aerodinamiche con le quali a Maranello sperano di invertire la rotta di una SF1000 apparsa troppo brutta per essere vera e che solo il talento cristallino di Leclerc ha tenuto a galla, complici, ricordiamolo, alcune safety car e altri ritiri eccellenti, tra i quali quello di Verstappen.

La Ferrari, quindi, si aggrappa al talento del giovane monegasco classe 1997. Camilleri dice: “Charles ha dato spettacolo in Austria, sia nella capacità di approfittare delle opportunità che gli si sono presentate nel finale sia, soprattutto, nel difendersi quando era attaccato da vetture più veloci in termini di velocità pura. Ha confermato ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, il suo talento e la sua determinazione nel difendere i colori della Scuderia. Peccato per Sebastian che non si è potuto esprimere al meglio perché non era soddisfatto del bilancio della sua vettura: ora stiamo analizzando i dati per capirne le ragioni.

E sulla Ferrari…Sappiamo che c’è molto lavoro da fare in termini di prestazione. Non è certo questa la posizione in griglia che deve avere un team come la Ferrari e dobbiamo rispondere immediatamente. È chiaro che bisogna migliorare su tutti i fronti. L’unica soluzione è reagire e sono contento dalla risposta immediata e dall’impegno che Mattia e la sua squadra stanno mettendo in ogni area, non soltanto per portare in pista oggi quello che sarebbe stato pronto domani ma anche nell’accelerare ulteriormente il programma di sviluppo per le gare successive. Una risposta da squadra unita che si rimbocca le maniche e affronta di petto le difficoltà, senza piangersi addosso. Siamo all’inizio di un nuovo ciclo, che deve seguire un programma a lungo termine: non sono certamente delle batture d’arresto che potranno cambiare il percorso intrapreso e ho assoluta fiducia che Mattia e la squadra sapranno sistemare le nostre carenze.

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