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In Italia crescono ibride ed elettriche, ma la differenza nord-sud è ancora netta

Tempo di lettura: 3 minuti

Sono notizia di ieri i nuovi incentivi auto 2022 ma, a ben guardare, il loro effetto sulle vendite 2021 è stato notevole. Peccato che cambi quasi tutto, o quasi, per quest’anno, con valori soglia decisamente più bassi e sconti che arrivano a un massimo di 5.000 euro, sull’elettrico pure, a fronte dei 10.000 euro di un anno fa. Insomma, la tendenza potrebbe invertirsi, ma intanto dal Centro Studi di Autoscout24 su base dati ACI emergono realtà che fotografono lo stato delle quattro ruote nel nostro paese. 

Un dato? Nel 2021 sono raddoppiate le vetture ibride ed elettriche in circolazione (+93%), d’altro canto oggi in Italia circolano ancora circa 3.580.000 vetture Euro 0 e 11.340.000 Euro 3 o inferiore (28,5% del totale). L’età media? Quasi quattro auto su dieci hanno 15 anni o più.

Ultima la Campania, prima la Valle d’Aosta e il Trentino-Alto Adige quando si parla di elettrificazione. Il tasso più alto di vetture obsolete (Euro 3 o inferiore) si registra, invece, in Calabria. Dopo il decreto per mitigare l’aumento del prezzo dei carburanti (prorogato al 5 maggio 2022), la scelta dell’auto diventa sempre più importante. Ibride, elettriche, ma anche le alimentazioni tradizionali nuove e usate di nuova generazione, possono perlomeno contribuire a contenere i consumi. Ma qual è la fotografia in Italia?

Le vendite di auto ibride ed elettriche stanno crescendo sensibilmente, tanto da rappresentare nei primi due mesi dell’anno ben il 41,2% sul totale di auto nuove (al netto del noleggio).  Inoltre, nel 2021 il parco auto circolante di auto ibride ed elettriche, rispetto al 2020, è quasi raddoppiato (+93%), passando da 595.807 vetture a ben 1.149.528. Eppure, secondo l’analisi del Centro Studi di AutoScout24 su base dati ACI – Automobile Club d’Italia, il parco circolante nel 2021 resta comunque datato e obsoleto, nonostante si registrino piccoli miglioramenti.

Delle quasi 39.823.000 auto in circolazione, le ibride ed elettriche rappresentano solo il 2,9% (nel 2020 era dell’1,5%), con le elettriche che si fermano allo 0,3%. Troppo poco, oggettivamente, per fare la differenza. In tanti dimenticano, però, che i modelli benzina o Diesel di nuova generazione (Euro 6) sono davvero poco inquinanti, avendo raggiunto il massimo sviluppo di una tecnologia che vanta più di 100 anni di storia. 

Sicuramente la strada è quella corretta ma ancora lunga per un rinnovo radicale, frenato al momento anche dalle vicende di stretta attualità come la carenza dei microchip che ha colpito soprattutto il nuovo e la delicata situazione politica internazionale. Una cosa è certa. In questo momento per i consumatori il fattore economico resta prioritario, ed è per questo che gli incentivi per l’acquisto di auto nuove da un lato e l’ampia disponibilità di auto usate di nuova generazione sul mercato digitale, che permette di acquistare vetture di qualità a prezzi più “contenuti”, possono favorire questo percorso di “svecchiamento”.

Prendendo ad esame proprio AutoScout24, il portale di auto usate più famoso del web, ben il 58% dell’usato presente è Euro 6 e quasi sei su dieci hanno 5 anni o meno.

L’Italia è messa così, e le differenze tra le regioni sono abissali

Partiamo dalle auto ibride ed elettriche. In Valle d’Aosta rappresentano ben l’8,7% delle vetture circolanti nella regione, seguita dal Trentino-Alto Adige (8,1%). Un dato ben al di sopra della media nazionale. Al contrario, agli ultimi posti troviamo purtroppo tutte regioni del Sud, tra cui la Campania (0,9%), il Molise (1,1%), la Sicilia (1,1%) e la Calabria (1,1%). E se guardiamo la classe di emissioni? Nel sud Italia circolano quasi la metà (47%) delle vetture “meno green”, ovvero con una classe Euro 3 o inferiore.

Il tasso più alto di vetture obsolete si registra in Calabria, con il 44% sul totale nella regione, seguita dalla Campania (42,3%) e dalla Sicilia (42,2%). Ancora una volta la situazione è decisamente migliore in Valle d’Aosta (9%) e in Trentino-Alto Adige (10,5%). 

L’analisi di AutoScout24 ha confermato come il parco circolante italiano sia sempre datato, quindi poco sicuro e inquinante – afferma Sergio Lanfranchi, Centro Studi di AutoScout24 –  Ci sono stati piccoli passi in avanti, soprattutto sul fronte delle ibride ed elettriche, ma con questo trend ci vorranno anni per avere un rinnovo importante e significativo. Per questo, oltre alla spinta del mercato del nuovo, dove gli incentivi giocano un ruolo importante, il cambiamento può essere sostenuto anche dall’offerta di auto usate di nuova generazione presente sul web, e in particolare sui marketplace. Un parco auto digitale veloce e facilmente accessibile, che offre un’ampia gamma di autovetture di qualità per tutti i budget, comprese le auto usate elettriche e ibride. Su AutoScout24, infatti, ben il 58% dell’usato presente è Euro 6 e quasi sei su dieci hanno 5 anni o meno. Senza contare la disponibilità immediata, un netto vantaggio rispetto al mercato del nuovo penalizzato dalla crisi dei microchip.”

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