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Changan e Dongfeng insieme per diventare il primo produttore cinese al mondo

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La Cina sta dimostrando di essere in prima linea nell’avvio di un’ondata di aggregazioni industriali, con la probabile fusione tra due delle sue più grandi case automobilistiche: Dongfeng e Changan. Il governo di Pechino, infatti, sta valutando una razionalizzazione del settore, puntando a rafforzare i suoi colossi automobilistici per affrontare le sfide globali, soprattutto nel comparto dei veicoli elettrici.

I comunicati che hanno dato il via alle speculazioni

L’ipotesi della fusione ha preso forza a seguito di due comunicati quasi identici diffusi dalle due aziende. Dongfeng Motor Group Company Limited, quotata sulla Borsa di Hong Kong, ha annunciato che la sua controllante, Dongfeng Motor Corporation, sta considerando una ristrutturazione con un altro gruppo statale centrale. Questo potrebbe portare a un cambiamento nell’azionista di controllo diretto, ma non influirebbe sulle operazioni aziendali né sul controllo effettivo della compagnia, che resterebbe nelle mani del governo di Pechino.

Parallelamente, Changan Automobile ha pubblicato un annuncio analogo sulla Borsa di Shenzhen, riferendosi a un possibile riassetto della catena di controllo da parte dell’azionista China South Industries Group Corp. Questi segnali hanno scatenato immediatamente speculazioni tra gli investitori e un’impennata del valore azionario, con Dongfeng che ha chiuso una seduta in rialzo di quasi l’86%.

La nascita di un colosso automobilistico

Secondo le indiscrezioni del South China Morning Post, il governo cinese sta progettando di consolidare le sue aziende automobilistiche statali sotto un’unica holding, con l’obiettivo di contrastare la sovracapacità produttiva e rafforzare la competitività nel settore dei veicoli elettrici. Altre fonti locali indicano che la fusione sia ormai in fase avanzata e destinata a concretizzarsi.

Se l’unione tra Dongfeng e Changan dovesse realizzarsi, il nuovo gruppo diventerebbe il primo produttore automobilistico cinese. Sulla base dei dati del 2024, le vendite congiunte delle due aziende supererebbero i 5,16 milioni di veicoli, distanziando colossi come BYD e Saic (entrambe intorno ai 4,2 milioni) e la FAW (3,1 milioni). Questo consolidamento consentirebbe alla nuova entità di competere su scala globale con le maggiori case automobilistiche mondiali.

Il ruolo del governo e le prospettive future

Dietro questa strategia si cela la Sasac (State-owned Assets Supervision and Administration Commission), l’ente governativo che supervisiona le aziende statali sotto la diretta autorità del Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese. L’obiettivo è quello di rafforzare l’industria automobilistica nazionale, specialmente nel segmento dei veicoli elettrici e delle tecnologie avanzate, per affrontare la concorrenza globale con un campione industriale solido e competitivo.

La fusione tra Changan e Dongfeng potrebbe rappresentare un punto di svolta per il mercato automobilistico cinese e mondiale. Se confermata, non solo ridisegnerebbe gli equilibri interni del settore, ma porrebbe il nuovo colosso in una posizione di forza per affrontare i giganti globali.

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