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Clamoroso in casa Ferrari: il cambio manuale potrebbe tornare. Ecco dove e quando

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Ferrari non costruisce una vettura con cambio manuale da oltre dieci anni, sulla California. Eppure, il sogno degli appassionati del pedale della frizione potrebbe non essere del tutto tramontato. A rivelarlo è Gianmaria Fulgenzi, Chief Product Development Officer della casa di Maranello, che ha aperto uno spiraglio: “Potrebbe accadere in futuro, dipenderà dal tipo di prodotto”.

Attenzione, però, a non farsi illusioni: nessuna 296 GTB o 12 Cilindri con leva del cambio all’orizzonte. Fulgenzi ha infatti escluso categoricamente che Ferrari seguirà l’esempio di Porsche, che ha riportato il cambio manuale su modelli mainstream come la nuova 911 T. “Per una vettura ad alte prestazioni il manuale non è la soluzione ideale”, ha spiegato. “Quando hai le mani sul volante e usi i paddle, non c’è niente di meglio. Niente, niente, niente”.

Ma allora dove potrebbe tornare il tanto amato cambio manuale? La risposta è chiara: sulle Icona, la linea di modelli esclusivi ispirati alla tradizione Ferrari. Fulgenzi ha dichiarato che un ritorno del manuale “potrebbe accadere su una Icona, perché è una vettura che rappresenta un’eredità da ammirare e da guidare in un certo modo”.

Le Icona sono già un segmento chiave per Ferrari. La Monza SP1 e SP2 e la Daytona SP3 – vendute tutte a prezzi ben oltre i 2 milioni di dollari – hanno reinterpretato il DNA storico del Cavallino Rampante con tecnologie moderne, generando ricavi impressionanti (oltre 1,3 miliardi solo con la SP3). Tutti i 599 esemplari di Daytona SP3 sono stati venduti in tempi record a collezionisti entusiasti.

E il futuro? Ferrari ha già confermato che ci saranno nuove Icona. “Non sappiamo ancora quale sarà la prossima,” ha dichiarato il responsabile marketing Enrico Galliera, “ma ci sono almeno quattro o cinque concetti forti su cui possiamo lavorare”.

Magari una reinterpretazione moderna della leggendaria 250 GT SWB? Con cambio manuale, ovviamente.

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