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Conviene viaggiare senza targa che superare i limiti di velocità: l’assurdità del Codice della Strada

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Che il nuovo Codice della Strada sia disseminato di corto circuiti e di contrapposizioni, purtroppo, non è una novità. Negli ultimi giorni, però, è saltato agli onori della cronaca uno dei paradossi più sorprendenti del CdS, riferito allo squilibrio tra la multa per eccesso di velocità e quella per assenza di targa sul veicolo.

A informarci di questo paradosso è l’ormai noto avvocato Angelo Greco, da diversi mesi portavoce dei controsensi e delle riforme a dir poco imprecise del Codice della Strada 2025. Se, infatti, la sua battaglia più nota è quella contro le misure anti-guida sotto l’effetto di stupefacenti, l’Avvocato cosentino mostra suoi suoi seguiti profili social (784.000 su Instagram, 1.2 milioni su TikTok) un’ultima, clamorosa sovrapposizione tra diversi articoli del CdS.

Conviene davvero smontare la targa rispetto a prendere una multa per eccesso di velocità? Cosa dice la legge

Come giustamente riportato dall’avvocato Greco, se si viene “beccati” a superare i limiti di velocità di oltre 40 km/h, ma non oltre i 60 km/h, l’articolo 142 comma 9 del nuovo Codice della Strada prevede una sanzione decisamente pesante. La sanzione amministrativa può variare tra i 543 e i 2.170 euro, senza la possibilità di accedere allo sconto del 30% sul totale se si paga entro 5 giorni dall’infrazione, mentre segue la sospensione della patente di guida da uno a tre mesi.

Il paradosso, allora, inizia qui: secondo il Codice della Strada, infatti, è più “conveniente” viaggiare senza targa. Come è possibile? Se, infatti, si viaggia senza targa per evitare di farsi fotografare dagli autovelox e si viene fermati si rischia una sanzione più contenuta, compresa tra 87 e 344 euro, che può essere scontata del 30% se si paga entro 5 giorni dall’infrazione. In più, non è prevista la sospensione della patente, ma c’è il fermo amministrativo dell’automobile. Se, quindi, si possiede una seconda auto, è possibile continuare a guidare senza limitazioni un’altra auto, in quanto la sospensione della patente è valida sulla persona, mentre il fermo amministrativo solo sul singolo veicolo.

Auto sporca targa non leggibile

La “telenovela” non finisce qui. Questo scenario si predispone se si ammette di aver volutamente viaggiato senza targa. Se, al contrario, si dichiara che le targhe sono state perse o rubate, infatti, la multa tra 87 e 344 euro rimane, ma non si attiva più il fermo amministrativo dell’auto. La sanzione pecuniaria, infatti, scatta non tanto per la marcia senza targa, quanto per non aver rispettato l’obbligo di denunciare alla polizia lo smarrimento o il furto delle targhe.

Meglio senza targa che con numeri alterati: e se la targa è sporca?

Secondo il nostro ordinamento, inoltre, si predispone un ulteriore paradosso. Leggendo il Codice della Strada, infatti, è meno grave circolare senza targa (sia che si tratti di uno smarrimento, di un furto o di una circolazione senza riconoscimento volontaria) che farlo con una targa alterata. Secondo l’Articolo 100 del CdS, infatti, se si circola con una targa non propria, contraffatta o modificata è punito con una sanzione molto salata, che va da 2.046 a 8.146 euro, al quale si aggiunge anche il ritiro della targa, il fermo amministrativo del veicolo e, in caso di reiterazione del reato, la confisca del mezzo. Alterare la targa dell’auto, poi, può portare ad una denuncia penale.

Meglio, quindi, toglierla del tutto, giusto? In realtà, c’è un ultimo, ancor più incredibile paradosso, mostrato dall’Articolo 102 comma 7 del CdS. Questo recita: “Chiunque circola con targa non chiaramente o integralmente leggibile, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 42 a 173 euro”.

Se, quindi, si sporca (involontariamente o volontariamente) la targa con del fango o altre sostanze in grado di alterarne la leggibilità, non solo non scatta il fermo del veicolo né tantomeno la sospensione della patente, ma anzi la multa è ridotta quasi della metà, senza il rischio di sanzioni accessorie. Sebbene ogni intervento al Codice della Strada sia fatto, sulla carta, per migliorarne l’efficacia e ridurre le sovrapposizioni, i paradossi sono ancora all’ordine del giorno nella versione del 2025 del CdS.

Leggi anche: Le novità del Codice della Strada sui neopatentati

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