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Diess, CEO Volkswagen: “Non possiamo dire addio ai motori termici”

Tempo di lettura: 2 minuti

Mentre il mondo dell’automotive spinge fortemente verso una rapida transizione elettrica e mentre gli automobilisti stanno cercando di mettere da parte lo scetticismo verso i motori elettrici, il CEO del Gruppo Volkswagen, Herbert Diess, ha rilasciato delle dichiarazioni che risultano essere un po’ in controtendenza con tutto ciò.

Non lascia fraintendimenti il messaggio chiaro e forte lanciato da Diess: “Dire addio ai veicoli con motore termico sarà semplicemente impossibile. In Europa abbiamo una quota di mercato di circa il 20%, affinché questa quota sostenga l’obiettivo del 50% di veicoli elettrici, abbiamo bisogno di 6 Gigafactory. Queste fabbriche dovrebbero essere operative entro il 2027 od il 2028 per consentire di raggiungere il nostro obiettivo per il 2030. È quasi impossibile farlo. Noi siamo solo il 20% del mercato, quindi 6 stabilimenti. L’Europa ha bisogno di 30 di questi impianti. Ogni impianto è di due chilometri per uno. Devono essere spostate enormi quantità di materie prime. Sarà impegnativo. Quindi, passare dal 50% al 100% sarà una sfida tremenda. Non si tratta solo di dire ‘spegniamo le auto endotermiche’. È semplicemente impossibile”.

I chiarissimi segnali lanciati del CEO tedesco sono alquanto preoccupanti. In Volkswagen, in merito alle nuove e necessarie Gigafactory, si è tenuto conto anche di altre due questioni problematiche: l’assunzione di nuovo personale, e la catena di fornitura e di approvvigionamento delle materie prime.

Secondo il numero uno del Gruppo VW la transizione verso i veicoli elettrici ha svariati vincoli, a causa dei quali il piano per arrivare al 50% di elettriche entro il 2030 è estremamente ambizioso. Herbert Diess non ha risparmiato critiche ad altre case automobilistiche, quegli stessi brand che sono stati già capaci di fissare una scadenza entro la quale verranno interrotte le vendite di auto termiche: “È una decisione che una casa automobilistica non può prendere da sola perchè il lancio dei veicoli elettrici dipenderà dalla legislazione e dall’aumento delle energie rinnovabili, e ciò deriverà dalle politiche statali e da una politica globale, non dalle decisioni individuali dei produttori di automobili. Non ha senso elettrizzare il mondo della mobilità se prima non rendiamo neutrale dalla CO2 il settore primario”.

Parole crude e dirette, che si contrappongono ai discorsi ottimistici fatti da esperti del settore e case automobilistiche concorrenti.

Autore: Angelo Petrucci

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