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E adesso sono dazi vostri! Lo sceriffo Trump detta le regole del gioco

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Donald Trump torna sceriffo dell’economia globale: chi produce in America avrà tasse basse, chi lo fa altrove pagherà dazi. La formula è semplice, quasi brutale. “Vogliamo la corporate tax più bassa del pianeta!”, proclama al World Economic Forum di Davos, mentre promette il più grande taglio fiscale della storia a chi sceglierà di produrre negli Stati Uniti. 

Per tutti gli altri, la stangata: tariffe doganali variabili, ma certe, per far affluire “trilioni di dollari” nelle casse del Tesoro. E non finisce qui. Il Green Deal? Roba da sognatori europei in sandali di canapa. Trump lo ribattezza Green Scam, “truffa verde”, ribadendo l’addio agli accordi di Parigi. Il clima? Ci penseremo più avanti, magari quando Manhattan sarà un nuovo arcipelago.

Via anche i vincoli sulle auto elettriche: “La gente potrà acquistare l’auto che desidera”. Tradotto: stop agli obblighi ecologisti, largo ai motori tradizionali. Poi l’energia. “Gli Stati Uniti hanno le maggiori riserve di petrolio al mondo e le useremo”, dichiara con la convinzione di chi non si preoccupa del cambiamento climatico. L’obiettivo? Abbassare i prezzi e rilanciare l’industria americana. Ma non solo: Trump chiede all’Opec di ridurre il costo del petrolio e avvisa la Fed e le banche centrali globali di volere tassi d’interesse più bassi. 

L’America prima di tutto, come sempre. Ma il resto del mondo? Può scegliere: adeguarsi o pagare il conto.

Collaudatore

Federico Ferrero

Direttore Autoappassionati.it

Autore

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