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Sì agli e-fuel dal 2035: l’UE apre ai carburanti sintetici. Ma la Germania…

Tempo di lettura: 5 minuti

Il tira e molla tra Paesi e Unione Europea sul bando alle automobili benzina e Diesel dal 2035 sta dando i primi frutti. Dopo le polemiche e la posizione in aperta contrapposizione di Paesi dell’UE tra i quali spiccano Germania e Italia, infatti, la Commissione Europea ha avanzato, secondo un documento trapelato nella giornata di oggi e scovato da Reuters, una nuova proposta che apre ai carburanti sintetici. Secondo questa nuova proposta, la Commissione Europea consentirebbe la vendita di nuove auto con motori a combustione interna anche dopo il 2035. Si quindi agli e-fuel dal 2035. Questi, però, dovranno funzionare esclusivamente con gli e-fuel, e non con i classici combustibili fossili. Questa scelta raccoglie le perplessità di governi come quello italiano e quello tedesco, principali oppositori alla precedente proposta.

E-fuel dal 2035, dopo il bando a benzina e Diesel l’UE apre ai carburanti sintetici: il punto della situazione

Dopo le pressioni di un gruppo di Paesi capitanati in primis dalla Germania e della quale fanno parte Italia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Ungheria e Polonia, l’Unione Europea appare decisamente più aperta a soluzioni alternative alle sole automobili elettriche, come gli e-fuel, dal 2035. Sebbene infatti ad oggi queste ultime appaiano come soluzione apparentemente obbligata per una mobilità a zero emissioni, secondo addetti ai lavori e Governi ci sono dei cammini alternativi che vanno presi in considerazione. Il ban alle auto benzina e Diesel dal 2035, proposto dalla Commissione Europea e a fine febbraio vicinissimo alla ratificazione è stato così bloccato e posticipato, come vi abbiamo raccontato in questo articolo dedicato sul bando alle auto termiche dal 2035.

L’obiettivo di questo stop alla ratificazione del bando alle auto benzina e Diesel dal 2035 è stato quello di proporre nuove soluzioni e inserire all’interno della proposta altre tecnologie alternative all’automobile elettrica. Oltre all’automobile a idrogeno, infatti, si è fatta strada negli ultimi mesi la prospettiva dei carburanti sintetici, i cosiddetti e-fuel. Nel testo proposto inizialmente dalla Commissione, infatti, c’era un bando totale ai motori a combustione interna alimentati con qualsiasi carburante. Che si trattasse quindi di benzina, Diesel, GPL, metano o anche idrogeno e i nostri carburanti sintetici, andato in porto il testo “originale” del provvedimento questa soluzione sarebbe stata bandita, e difficilmente rettificata.

Davanti all’ipotesi di una chiusura totale verso i motori termici ed e-fuel per il 2035 è arrivata la risposta dura e decisa della Germania. Il Ministro dei Trasporti tedesco Volker Wissing, infatti, è arrivato a minacciare un veto tedesco allo stop ai motori termici nel 2035 se la Commissione non avesse inserito anche gli e-fuels tra le tipologie di alimentazioni concesse dal 2035. Nonostante mesi di trattative nei mesi precedenti, quindi, è diventato inevitabile arrivare ad un vero muro contro muro per inserire anche i carburanti sintetici dal 2035 come carburante “pulito”. Dopo le insistenti pressioni tedesche, la Commissione Europea ha suggerito che anche i veicoli con motore a combustione interna potranno essere commercializzati dopo il 2035. Questi saranno però consentiti solo ed esclusivamente se alimentati con carburanti sintetici a impatto climatico zero.

La Commissione ha quindi chiesto che questi modelli siano in grado di impedire il proprio funzionamento se alimentati da altri carburanti compatibili come la classica benzina o il Diesel, rendendo quindi i modelli prodotti dopo il 2035 definitivamente a impatto zero.

E-fuel dal 2035: cosa sono i carburanti sintetici

Da quanto trapelato dai documenti ufficiali, quindi, sembra ormai ufficiale l’apertura agli e-fuel dal 2035. Cosa sono quindi i carburanti sintetici? Si tratta a tutti gli effetti di combustibili infiammabili, praticamente identici per caratteristiche e funzionamento ai carburanti fossili come la benzina o il Diesel. Sono quindi alla base del funzionamento di motori a combustione interna, e si propongono come veri e propri sostituti di benzina e gasolio. La differenza sostanziale rispetto a benzina e Diesel è però l’impatto ambientale di questi combustibili. Tralasciando infatti l’enorme impatto ambientale dell’estrazione e raffinazione del petrolio, infatti, benzina e Diesel emettono nell’ambiente diversi inquinanti come anidride carbonica, ossidi d’azoto e non solo.

A livello molecolare, i carburanti sintetici sono sono pressoché identici ai combustibili fossili. La vera differenza è l’impatto ambientale, e l’origine del carbonio con cui sono formati benzina e Diesel. I carburanti sintetici più puliti e interessanti sono infatti realizzati con l’anidride carbonica catturata dall’atmosfera. Anche l’energia necessaria per la sua realizzazione è, almeno idealmente, completamente rinnovabile. Questo rende quindi realisticamente a impatto zero la produzione carburante sintetico. Le emissioni di inquinanti dalla combustione non vengono quindi eliminate per magia, ma l’impatto ambientale è molto ridotto. In più, i combustibili sintetici sono più puri, più uniformi e privi di contaminanti. Queste caratteristiche riescono a ridurre già in fase di combustione le emissioni di gas nocivi, rendendo questa soluzione ideale per una transizione ad un mondo dei trasporti decisamente più pulito.

Gli e-fuel, dal 2035 e non solo, non rivestiranno un ruolo importante solo per le auto. Anche i trasporti a lungo raggio e, soprattutto, il settore del trasporto aereo puntano tantissimo sugli e-fuels, per molti unica soluzione per conservare il mondo dei trasporti con la libertà e flessibilità odierna, senza i limiti imposti dalla tecnologia elettrica e le emissioni nocive dei combustibili fossili. Oggi però chi produce combustibili sintetici? Ci sono diverse aziende che già oggi operano nel mondo degli e-fuels. La principale compagnia di e-fuel a livello mondiale è la sudafricana Sasol, attiva in patria e in Qatar. Anche alcune compagnie petrolifere tradizionali come Shell ed ExxonMobil si stanno attivando in questo settore.

Estremamente interessante è invece l’ingresso di Porsche, e in generale del Gruppo Volkswagen, nel mondo degli e-fuels. Nei primi anni ’10, infatti, il Gruppo Volkswagen credeva fortemente nella produzione del metano sintetico. Questa scelta è dimostrata dai piani del Gruppo, ma anche dalla folta gamma di modelli a metano ancora a listino tra tutti. L’abbandono, nel 2019, a questo progetto ha portato molti a credere già finita la crescita dei carburanti sintetici. Un po’ a sorpresa, invece, Porsche nel 2021 ha aperto la sua prima fabbrica di e-fuels in Cile.

Questo sito produttivo è anche un vero e proprio laboratorio, in grado di studiare nuove e migliori forme di produzione di carburanti sintetici per le competizioni e per la strada. Proprio il motorsport si sta facendo principale promotore di questa soluzione. Dal 2026, infatti, la Formula 1 sarà alimentata interamente da carburanti sintetici, diventano 100% carbon neutral a livello di emissioni durante il weekend di gara. Sono invece già alimentate da carburanti sintetici il WRC, il Campionato Mondiale Rally, e la Porsche SuperCup. La IndyCar americana, invece, utilizza da quest’anno un etanolo 100% rinnovabile.

Tutto a posto quindi? Non proprio. Secondo il quotidiano tedesco Der Spiegel, infatti, il Ministro Wissing avrebbe già rifiutato il compromesso proposto da Bruxelles. Il motivo? Non è ancora noto, ma non crediamo che dovremo aspettare molto prima di scoprire le motivazioni dietro al secco no all’apertura agli e-fuel dal 2035 della Repubblica Federale Tedesca.

E-fuel dal 2035, le reazioni della Presidente Meloni

A commentare questa decisione sull’apertura agli e-fuel per il 2035 è poi arrivata Giorgia Meloni. Durante le comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo (durante il quale dovrebbe essere ratificato l’inserimento dei carburanti sintetici nelle proposte per la mobilità dal 2035), infatti, il Presidente del Consiglio ha rincarato la dose sul regolamento riguardante le emissioni di CO2 delle automobili.

Ci opponiamo a proposte come il regolamento delle emissioni di CO2 per le auto e a quella di efficientamento degli edifici.”, ha dichiarato Meloni. “Il percorso verso una economia verde deve essere sostenibile dal punto di vista sociale ed economico.”, ha aggiunto. “Questi regolamenti si traducono in una penalizzazione dei nostri cittadini e delle nostre imprese e rischiano di sottoporci ad altre dipendenze energetiche. Il Consiglio europeo affronterà nuovamente il tema della sicurezza energetica, con l’obiettivo principale di valutare l’efficacia delle misure intraprese finora e di verificare lo stato di preparazione in vista del prossimo inverno”. Qualche giorno fa, Meloni aveva spiegato quali fosse, secondo lei, la ricetta per una transizione ecologica ottimale.

Noi abbiamo illustrato, dati alla mano, che è possibile conseguire lo stesso risultato, lo stesso obiettivo, la transizione verde, impiegando tecnologie alternative al solo elettrico. Ci sono significative alternative per coniugare sviluppo e sostenibilità”, ha dichiarato il Premier. Ad esempio lo sono biocarburanti, carburanti sintetici, anche l’idrogeno, tutti ambiti nei quali l’Italia vanta una tecnologia di assoluta avanguardia. A livello nazionale, noi moduliamo gli incentivi sempre più su una varietà di tecnologie che garantisca l’uscita da carburanti inquinanti. Non vogliamo un appiattimento acritico su strategie che privilegino interessi di altre nazioni e puniscano gli interessi dei nostri lavoratori”.

 

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