L’anteprima mondiale dell’auto che celebra il Made in Italy con 5 litri di V8, carbonio e 1000 kg di poesia meccanica
Nell’epoca della guida assistita, degli infotainment touch e delle app di bordo, c’è chi ha il coraggio di fare un salto all’indietro per guardare più avanti. Rina è tutto questo: una barchetta a due posti, costruita a mano in Piemonte, che rifiuta la tecnologia superflua per esaltare la meccanica pura. Un omaggio vivo agli anni Sessanta, ma con il cuore tecnologico del presente: fibra di carbonio, motore V8 aspirato, cambio manuale, design iconico.
Solo 30 esemplari all’anno, ognuno diverso, ognuno irripetibile. Eppure, ognuno capace di emozionare allo stesso modo: con il suono, con la strada, con l’anima.
L’eleganza che accelera: un tributo agli anni d’oro del design italiano

Cofano lungo, linee tese e sensuali, proporzioni da vera sportiva d’epoca. Rina è disegnata per sembrare veloce anche da ferma. Il frontale, con la calandra ellittica, è un chiaro omaggio all’eccellenza artigianale piemontese, mentre le superfici lisce e i dettagli rifiniti a mano celebrano la bellezza della semplicità. Ogni curva è funzionale, ogni tratto ha uno scopo. Il risultato? Un’auto che sembra scolpita nel vento.
Il posteriore, incorniciato da uno spoiler elegante, completa la scultura con equilibrio e forza. Cerchi ispirati alle ruote anni Sessanta, cerniere a filo, finiture maniacali: Rina è pensata come una “Instant Icon”, nata per entrare nel mito.
Abitacolo analogico: tutto ciò che serve, niente di più

Dentro Rina non ci sono schermi. Non c’è infotainment, né touch né comandi vocali. Al centro della scena c’è solo la guida. Il quadro strumenti ellittico, con contagiri centrale, è incorniciato da lunette in alluminio che rendono ogni informazione leggibile con un colpo d’occhio. I sedili, scolpiti direttamente nella monoscocca in carbonio, sono rivestiti in pelle di toro conciata in Italia e cucita a mano, con tecnologie laser al servizio dell’artigianato.
Un dettaglio da intenditori? La nicchia nella portiera per riporre il casco, come sulle vere auto da corsa.
Il cuore è un V8 da sinfonia meccanica
Sotto il cofano batte un 5 litri V8 aspirato di origine moderna, ottimizzato in collaborazione con Italtecnica Engineering. L’albero motore è forgiato, le testate ad alta portata, la lubrificazione e l’alimentazione curate come in un’auto da competizione. Il sistema di aspirazione in carbonio è pensato per sfruttare l’effetto RAM, mentre lo scarico è progettato per offrire un sound inebriante e una risposta immediata.
Cambio manuale a 6 marce con schema transaxle e differenziale autobloccante: il legame tra piede destro e ruote posteriori è diretto, fisico, totale.
Una monoscocca da record: 71 kg di fibra e prestazioni assolute

Rina si basa sulla monoscocca “JM-SM” in fibra di carbonio e kevlar, sviluppata da JM, specialista italiano dei materiali compositi. Rigidità torsionale di 101.000 Nm/grado, peso di 71 kg e una flessibilità progettuale che consente diverse configurazioni meccaniche.
Il comportamento dinamico è garantito da sospensioni a quadrilatero regolabili, freni Brembo con pinze a 6 pistoni davanti e 4 dietro, ruote forgiate e pneumatici Pirelli Trofeo RS. E un fondo piatto per generare deportanza senza alettoni invasivi.
Costruita a mano, con orgoglio piemontese
Ogni esemplare di Rina nasce a Valfenera d’Asti, nella quiete operosa del Piemonte. È un’auto che sa di colline, di meccanici esperti, di mani che sanno creare. È anche un omaggio personale: prende il nome da Caterina, la nonna del fondatore José Mignatta, esempio di forza e determinazione.
Rina è un’auto per chi crede ancora nel piacere di guidare, per chi ama la meccanica più della tecnologia, per chi vuole un’auto da vivere, non solo da mostrare.
Scheda tecnica – Rina by Automobili Mignatta
Caratteristica | Dettaglio |
Motore | V8 aspirato 5.0 litri in alluminio |
Distribuzione | DOHC, Ti-VCT, fasatura variabile |
Alimentazione | Iniezione diretta e indiretta |
Trasmissione | Manuale a 6 marce, schema transaxle |
Trazione | Posteriore con differenziale autobloccante |
Telaio | Monoscocca in fibra di carbonio JM-SM (71 kg) |
Rigidità torsionale | 101.000 Nm/grado |
Sospensioni | Quadrilatero anteriore e posteriore, regolabili |
Freni | Brembo, 6 pistoncini ant. / 4 post., dischi 360/350 mm |
Ruote | Forgiate, 19” ant. / 20” post. |
Pneumatici | Pirelli P Zero Trofeo RS |
Peso a secco | Circa 1000 kg |
Distribuzione masse | 50:50 |
Posti | 2 |
Produzione | 30 unità/anno – Valfenera d’Asti (Italia) |
Personalizzazione | Su misura, sartoriale |