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Emergenza Coronavirus: a marzo noleggio auto -88%

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I dati sulle immatricolazioni di auto nel mese marzo confermano il quasi totale azzeramento delle nuove vetture a noleggio -88%, dalle 57mila di marzo 2019 alle 7mila dello scorso mese. L’emergenza Coronavirus e le misure restrittive collegate hanno drasticamente ridotto le attività del noleggio a breve termine e del car sharing e bloccato le nuove immatricolazioni della flotta del lungo termine.

È necessario prevedere nei prossimi provvedimenti a supporto delle imprese misure efficaci in grado, una volta terminata l’emergenza, di far ripartire il mercato automotive e la mobilità delle imprese. Tre le proposte avanzate da ANIASA, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità: il ripristino del superammortamento, l’allineamento al resto dell’Europa della tassazione italiana sull’auto aziendale l’estensione dell’eco-bonus alle auto usate meno inquinanti.

I numeri di marzo sul noleggio auto

I dati di marzo mostrano con drammatica evidenza l’impatto dell’emergenza COVID-19 sulle attività del settore: -98% per le immatricolazioni a breve termine e -88% per quelle a lungo termine. Numeri che invertono la crescita registrata dal settore anche negli ultimi mesi, a testimonianza della graduale diffusione della sharing mobility nel nostro Paese: 461mila vetture immatricolate ogni anno (25% del totale automotive) e una flotta di oltre 1 milione e 200mila veicoli, tutti EURO 6.

Si sta palesando quanto già anticipato a febbraio da ANIASA al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli con il pesante impatto della crisi del settore che si fa sentire su tutta la filiera automotive: in un solo mese sono venute meno oltre 50.000 immatricolazioni che significano meno PIL, meno posti di lavoro, meno gettito per l’Erario.

Le proposte ANIASA al Governo

  1. Dal ripristino del super-ammortamento benefici per le casse dell’Erario, il mercato auto e la mobilità aziendale. Il superammortamento, quando è stato utilizzato (2016-2017), ha generato benefici economici e finanziari per l’intera filiera dell’auto: dai costruttori ai noleggiatori, ai concessionari, ai centri di assistenza e manutenzione. Oltre ad un positivo ritorno per le casse dell’Erario: l’aumento di immatricolazioni ha infatti prodotto infatti maggiori entrate (IVA, imposte locali, diritti di motorizzazione), con un “ritorno sull’investimento” stimato intorno al 300%.
  2. Riallineare la fiscalità sull’auto aziendale italiana alla media europea. È ora di rimettere mano in modo strutturale alla tassazione sulle auto aziendali nel nostro Paese che ci vede ancora lontani dagli altri Paesi dell’UE. In Italia perdura infatti un regime in proroga sulla detraibilità dell’IVA ferma al 40%, mentre in Germania, in Inghilterra e in Spagna si detrae il 100%. Un regime straordinario, il nostro, in vigore dal 2007 e prorogato sistematicamente ogni tre anni. Anche un aumento graduale, scaglionato nel tempo, produrrà benefici per l’Erario grazie all’aumento di immatricolazioni.
  3. Estensione dell’eco-bonus alle autovetture usate meno inquinanti. In Italia su un totale di circa 38 milioni di vetture circolanti, ben il 30% (oltre 11,5 milioni di auto) è ante Euro 4, quindi con più di 14 anni di età, con evidenti maggiori livelli di inquinamento. Le finalità perseguite dalla norma sugli eco-incentivi previsti nella Legge di Bilancio per il 2019 hanno riguardato una fascia limitata del mercato nazionale. Nella fase economica che seguirà l’emergenza attuale è presumibile che la capacità di spesa e l’attitudine a investire somme consistenti sarà molto limitata.
Pilota professionista

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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