Tecnica

Eni Diesel +: la componente rinnovabile allunga la vita del vostro motore

Tempo di lettura: 3 minuti

Si parla tanto di elettrico, ibrido, idrogeno ma forse non tutti ricordano che sul diesel la ricerca continua senza sosta. Grazie a una nuova formulazione e agli speciali detergenti contenuti al suo interno, Eni Diesel + elimina i residui delle combustioni precedenti e mantiene gli iniettori in condizioni ottimali. Tradotto: lunga vita al motore a parità di condizioni e prestazioni migliorate. Eni Diesel + non è solo più efficiente, ma è molto più attento all’ambiente: grazie al 15% di componente green rinnovabile, prodotta nella bioraffineria Eni di Venezia.

Eni Diesel +: migliora la vita del motore

Vediamo come Eni Diesel + migliora la vita del motore, partendo dagli iniettori. Eni Diesel +, grazie alle molecole detergenti, ha due effetti benefici sui fori di iniezione. Il primo, keep clean, impedisce la formazione di nuovi residui; il secondo, clean up, rimuove quelli delle combustioni precedenti. Il risultato? A ogni accensione garantisce iniettori più puliti, recupero di potenza e una maggiore durata.

Sua maestà il cetano

La parola cetano potrebbe dire ben poco a molti, in realtà è un indice che rappresenta il comportamento del motore diesel in fase di accensione. Più è alto il numero di cetano prima inizia la combustione, in questo caso il numero di cetano ha un valore minimo di 55 (contro 51 da specifica EN 590), migliori sono le prestazioni del motore, che può lavorare alla massima efficienza e garantire prestazioni ottimali in accelerazione, anche a temperature fredde.

La componente green rinnovabile e i suoi segreti

Idrocarburica e ad alto potere energetico, la componente green rinnovabile, contenuta al 15% in Eni Diesel +, contribuisce a ridurre l’impatto ambientale e i consumi rispetto al diesel tradizionale.

Torniamo per un attimo alla componente green rinnovabile di Eni Diesel +. Innanzitutto, avendo le stesse caratteristiche di distillazione del diesel, non permette una diluizione dell’olio lubrificante, garantendo la protezione del motore più a lungo.

La componente green contribuisce, inoltre, a non lasciare residui nel filtro gasolio, ovvero ad allungare la vita del componente e il conseguente intervallo tra una sostituzione e l’altra. Se il filtro si intasa il motore diesel non rende più come prima, ecco perché è così importante preservarne la sua funzionalità.

Il test sui consumi premia Eni Diesel +

 

Nell’ambito dei test su vetture Euro 4, Euro 5 ed Euro 6 condotti presso il Centro Ricerca Eni di San Donato Milanese e validati dall’Istituto Motori CNR di Napoli, Eni Diesel + ha permesso una riduzione effettiva delle emissioni gassose inquinanti (principalmente monossido di carbonio CO e di idrocarburi incombusti HC) fino al 40% grazie alla presenza della componente rinnovabile. Un altro indice premia l’ultima novità dei laboratori Eni: il valore di Carbon Intensity (il biossido di carbonio emesso CO2) è ridotto rispetto ad altri carburanti, in media, del 5%.

Dietro le migliori prestazioni della componente rinnovabile di Eni Diesel + c’è un importante progetto di ricerca e sviluppo della tecnologia Ecofining™ che, visti i risultati, è stata poi applicata nella raffineria Eni di Venezia, primo esempio al mondo di conversione di una raffineria di petrolio tradizionale a bioraffineria. Il processo realizzato nella raffineria si basa sull’innovativo utilizzo dell’idrogeno puro, in alternativa al metanolo impiegato nella produzione del biodiesel tradizionale, per ottenere una componente rinnovabile, il Green Diesel da HVO (Hydrotreated Vegetable Oil), completamente idrocarburico e con alto potere energetico.

Le differenze tra Biodiesel ed Eni Diesel +

Rispetto a un Biodiesel di tipo tradizionale, Eni Diesel + possiede diverse caratteristiche che lo rendono complessivamente un prodotto migliore e soprattutto più versatile. Ad esempio, la scarsa stabilità chimica del Biodiesel si contrappone all’alta stabilità e alla totale compatibilità con i carburanti diesel di derivazione fossile. Il Biodiesel tradizionale, inoltre, avendo una minore stabilità chimica può contribuire a far accumulare i residui nei filtri, mentre Eni Diesel+ oltre ad avere una ottima stabilità chimica ha una maggiore funzione idrorepellente e tendenzialmente determina un minor accumulo di residui di combustibile dannosi per l’intasamento del filtro. Il numero di cetano che abbiamo conosciuto in questo articolo aumenta con l’utilizzo della componente green che, come abbiamo visto, non influisce sul fenomeno della diluizione dell’olio lubrificante, aumentando la vita del propulsore e l’efficienza degli iniettori.

Ora non vi resta che andare su enistation.com per trovare l’Eni Station più vicina dove provare il nuovo Eni Diesel +.

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Tommaso Corona

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Tommaso Corona
Tag: DieselEni

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