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F1 2021: i valori in campo dopo i test in Bahrain

Tempo di lettura: 3 minuti

Già tempo dei primi verdetti in questa F1 2021 che, messi in cantiere i test lampo (solo tre giorni) è già pronta a misurarsi con una stagione “infinita” da ben 23 GP (vedere poi se si riusciranno a svolgere tutti in tempi di pandemia, il 2020 insegna.)

Tre giorni di test, tanti chilometri, tanti giri, qualche lampo e poche certezze, almeno per qualcuno. Insomma, chi esce favorito dai test in Bahrain e chi passerà le notti in bianco a trovare rimedi? Partiamo dai favoriti, i motorizzati Honda.

Mai un problema, mai un lamento da parte dei piloti, prestazione sul giro secco facile da trovare con la mescola morbida portata da Pirelli e piloti soddisfatti. Sarebbe da incorniciare la tre giorni di test delle due scuderie motorizzate Honda, Red Bull e Alpha Tauri. La prima si è piazzata in testa con Max Verstappen (unico a scendere sotto l’1:29) e non vuole fare proclami, ma la favorita per iniziare col botto la stagione è proprio lei, con l’olandese al volante e con la new entry Perez a chiudere stabilmente sul podio. 

La seconda è l’Alpha Tauri che con la sorella maggiore condivide la power unit. Lampo di Tsunoda nella terza giornata, tanta costanza sui long run da parte del più esperto Pierre Gasly. Honda, nell’ultimo anno da motorista ufficiale (dal 2022 al 2025 fornirà i motori ma si tirerà indietro almeno ufficialmente) vuole il titolo e le premesse per farcela ci sono tutte. 

Molto, e qui veniamo ai primi “sconfitti”, dipenderà dalla reazione della Mercedes. Per Bottas è filato quasi tutto liscio, mentre Hamilton ha sofferto eccesivamente l’assetto non perfetto della sua W12, frenata da qualche problema di gioventù. I tagli al fondo e le modifiche al posteriore hanno portato in confusione Lewis Hamilton (tre i testacoda) che non si nasconde dicendo che proprio la Red Bull è la favorita, ma la stagione sarà lunga e ci sarà tempo per recuperare. 

Il giovane Yuki Tsunoda (classe 2000) secondo più veloce con la sua Alpha Tauri AT02

Chiudere l’era turbo-ibrida con otto titoli costruttori sarebbe la ciliegina sulla torta di un’epopea difficilmente ripetibile. La Mercedes ce la metterà tutta ma appare chiaro che, seppur nella stabilità regolamentare, la W12 ha voluto osare, specie sul fondo, modificando il retrotreno così da recuperare carico. La Mercedes B, ossia l’Aston Martin AMR12, ha sofferto in ugual modo diverse noie meccaniche e i giri coperti sono stati pochi, tanto da indurre la star Vettel a dire che: “I test non sono andati come avremmo sperato”. 

Dietro Red Bull e Mercedes, in lotta per primeggiare, è tempo di pensare al terzo posto. McLaren, ora con Ricciardo e Norris ma soprattutto col propulsore Mercedes, si è in parte nascosta nei test e ha trovato qualche difficoltà con le Pirelli ma punta a diventare terza forza del campionato, mentre non sembra in grado di ripetersi, almeno rispetto all’ultima parte del 2020, Alpine, con Alonso e Ocon che hanno fatto il compitino senza brillare. 

Veniamo alla Ferrari, oggetto misterioso di questi test pre-stagionali. La SF21 ha iniziato il venerdì mattina con una sosta a bordo pista alla fine della mattinata: guidava Leclerc e dai box è arrivato il messaggio “stop the car”. Non un ottimo inizio ma nel weekend la situazione è decisamente migliorata. Sainz ha chiuso col quarto tempo nei complessivi, segno che il motore è migliorato e ora c’è la velocità sul dritto. Ciò che non c’è, almeno analizzando i long run, è la prestazione sulla “lunga distanza”: Ferrari “mangia” le Pirelli e se ci sarà l’occasione di far bene il sabato sarà, almeno inizialmente, difficile ripetersi il giorno della gara. La SF21 sembra comunque una buona base ma ci sarà da lavorare prima di concentrare tutte le risorse sul progetto 2022, quello che deciderà la competitività della Ferrari almeno fino al 2025 (e la futura permanenza di Leclerc). 

Dietro? Tra i team di terza fascia ha spiccato Alfa Romeo Racing: Raikkonen è stato il maratoneta di questi test e la scuderia diretta da Frederic Vasseur, in isolamento con il Covid-19, è stata quella che ha coperto più giri nella tre giorni, ben 444. Merito del motore Ferrari migliorato ma anche di un feeling con le Pirelli trovato fin da subito. Puntare alla top ten e uscire dai bassifondi della griglia, cui sembrano relegate Williams ma soprattutto Haas, sarà il leit motiv della scuderia con sede a Hinwill sponsorizzata dal Biscione.

L’appuntamento è tra due settimane con il primo GP della stagione

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