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F1: arriva la Sprint Shootout. Cos’è e perchè non convince

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Formula 1: arriva la Sprint Shootout. Cos’è e perchè non convince tutti gli appassionati che si stanno scagliando in maniera critica contro quest’introduzione che per la prima volta farà esordio a Baku. È stato quindi confermato il passaggio alla doppia sessione di qualifica per le due gare: si partirà con quella del venerdì pomeriggio per determinare la griglia della gara principale, che si svolgerà domenica pomeriggio alle 13:00 (ora italiana), mentre sabato mattina al posto delle FP3 la nuova Sprint Shootout determinerà la griglia della Sprint Race che si svolgerà sabato pomeriggio (ore 15:30).

F1: arriva la Sprint Shootout, la qualifica aggiuntiva che non convince affatto

Due sessioni di qualifica dal prossimo weekend. È questa la novità che sconvolge il mondo della Formula 1 prima del GP di Baku. Una decisione che in molti stanno contestando e che assume l’aspetto di una vera e propria rivoluzione adottata in corso d’opera quando il mondiale sta per affrontare il suo quinto appuntamento, prima di passare nell’ordine a Miami, Imola e Montecarlo nel giro di poche settimane. Tra qualche giorno, quindi, a Baku si correranno per la prima volta due sessioni di qualifica distinte. La notizia era nell’aria già da un po’ ma in tantissimi speravano ancora che il tutto fosse solo un rincorrersi di voci. Così non è stato, la F1 ha goduto dell’approvazione di tutti i team principal delle varie scuderie, così martedì 25 aprile 2023 passerà alla storia come il giorno nel quale è stata introdotta questa discutibile qualifica aggiuntiva denominata “Sprint Shootout ”.

 Il format che sarà attuato nei sei weekend arricchiti dalle gare Sprint durante questa stagione viene di conseguenza modificato. Si partirà con il venerdì che resterà identico a quello delle ultime due stagioni, con le prove libere al mattino e la qualifica tradizionale al pomeriggio, quest’ultima sessione, però, avrà il potere di definire solo ed esclusivamente la griglia di partenza del GP della domenica. La contestatissima Sprint Shootout si correrà il sabato, giorno individuato per questa qualifica aggiuntiva che ha il compito di determinare la griglia di partenza della gara breve che avrà luogo il sabato pomeriggio.

La struttura è quella delle qualifiche classiche, con la tripartizione dei turni e l’eliminazione progressiva delle cinque auto più lente, ma presenterà delle novità a livello di durata e di vincoli per quello che riguarda le gomme che saranno impiegate. Il Q1 avrà una durata di 12 minuti, il Q2 di 10 minuti ed il Q3 di otto minuti. Le gomme medie saranno obbligatorie correndo Q1 e Q2, mentre chi sbarcherà nel Q3 dovrà obbligatoriamente utilizzare una mescola soft. Con tutti questi “paletti”, le polemiche si stanno sprecando, soprattutto quelle provenienti dagli appassionati.

Sprint Shootout: rivoluzionate drasticamente le penalità

La Sprint Shootout ha l’obiettivo di diventare un evento perfettamente indipendente ma disputato all’interno del weekend di gara. La Sprint Shootout è quindi completamente svincolata dal GP della domenica, ma ne stravolge alcune cose come le penalità. A tal proposito si è dovuto riformulare il sistema di penalità all’interno di questi weekend, poiché una penalità subita nelle prove libere o nelle qualifiche tradizionali sarà scontata come d’abitudine nella gara della domenica, mentre una penalità subìta da un pilota durante la qualifica Sprint Shootout dovrà essere scontata già nella gara Sprint. Una penalità in griglia assegnata durante lo svolgimento della Sprint, invece, si applicherà logicamente in gara. Nel caso di infrazione al parco chiuso ci sarà una partenza dalla pitlane sia per la Sprint che per la il GP. Infine, le penalità riguardanti cambi di power unit si applicheranno solo alla gara “vera”, quella delle domenica.

Una continua ricerca di spettacolarità, a Melbourne ne abbiamo avuto diretta testimonianza con il caos finale seguito a una bandiera rossa alquanto criticabile, che sta stravolgendo i canoni della F1 ansiosa di trovare nuovi consensi in mercati emergenti a costo di sacrificare il vero spirito di un campionato che si erge a essere il pinnacolo del motorsport a livello mondiale.

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