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Formula 1 2015: affidabilità, fattore determinante

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Con l’appuntamento in Belgio siamo giunti alla dodicesima gara del Mondiale, e considerando che ne mancano ancora otto al termine della stagione, è utile ricapitolare la situazione delle componenti che da qua a fine campionato potranno incidere non poco sulla classifica finale.

Come abbiamo avuto modo di trattare, ogni squadra ha a disposizione 4 Power Unit, composte da 6 parti: Motore Termico, Turbo, MGU-H, MGU-K, Pacco Batterie e Centralina Elettronica per coprire la distanza di un’intera stagione (19 gare). Questo significa che ogni componente dovrebbe, in linea teorica, coprire la distanza di 5 Gran Premi comprese le prove libere e le sessioni di qualifica, altrimenti per ogni pezzo aggiuntivo oltre il quarto c’è il rischio di incorrere in sanzioni che equivalgono in penalizzazioni da scontare sulla posizione in griglia di partenza.

Altro fattore da tenere in considerazione è che i vari motoristi durante la stagione possono sviluppare i propri motori spendendo dei gettoni (token), ma questi aggiornamenti, se da un lato aiutano nelle prestazioni, da un altro vanno ad incidere quel limite di 4 unità imposto dal regolamento. Questo significa che gli sviluppi devono essere necessariamente centellinati nell’arco di una stagione e valutati con grande calma.

E’ interessante constatare che a questo punto del campionato solo la Mercedes e la Williams (non a caso motorizzata dalla Casa di Stoccarda) sono ancora al secondo motore. In teoria hanno percorso più chilometri del previsto, questo a dimostrazione che il problema affidabilità dello scorso anno è stato pienamente risolto questo inverno.

La cosa incredibile è che la Mercedes, a detta di tutto il paddock, ha a disposizione per un numero limitato di giri una extra potenza che di solito utilizza in Q2 e in Q3, mentre nelle prove libere, così come tutti gli altri team, tende ad utilizzare mappature motore meno aggressive.

La triste realtà per i suoi avversari è che la Mercedes è in questa situazione di vantaggio perché di fatto non ha mai dovuto spingere oltre il limite le sue componenti per vincere.

La Casa di Maranello ha annunciato per Monza un ulteriore step evolutivo della sua Power Unit al costo di altri gettoni. La Ferrari si trova in una situazione completamente differente rispetto alla Mercedes in quanto Vettel e Raikkonen sono già al terzo motore, che diventerà quarto a Monza. Questo significa che il nuovo motore EVO e la terza unità dovranno coprire ben 8 Gran Premi. Se a questo aggiungiamo che probabilmente ad Austin la Ferrari aveva intenzione di fare un ultimo step, è evidente che almeno una penalizzazione da qua alla fine della stagione è da mettere in conto. Occorrerà perciò mettere punti in cascina per evitare che nel finale di stagione l’affidabilità rovini il secondo posto nella classifica costruttori a vantaggio della Williams.

Chi non se la passa meglio sono i motorizzati Renault con la Red Bull che con Ricciardo e Kvyat sono già al quinto Motore Termico e al limite dei 4 per quanto riguarda Turbo, MGU-H, MGU-K. Per questo motivo in casa Red Bull sono ad un passo dall’annunciare l’accordo con Mercedes per la prossima stagione per la fornitura dei motori. Renault, invece, sta tentando di acquistare la Lotus-Mercedes per tornare ad avere un team proprio e sviluppare in autonomia.

Paradossale è il caso della McLaren-Honda, che in Belgio ha accumulato il record di 105 posizioni di penalizzazione per i suoi due piloti.

In una Formula Uno che si lamenta dei costi eccessivi e che si è rifiutata di approvare una deroga per aumentare a 5 le Power Unit totali per coprire l’intero campionato, viene da sorridere pensando che Honda è già all’ottavo Motore Termico per entrambi i piloti, mentre la situazione non migliora se si guarda alle altre componenti che sono ben oltre il limite. C’è davvero grossa delusione per il progetto Honda che quasi sicuramente vedrà il licenziamento di Arai che è stato il responsabile di questo disastro.

Per cui c’è da chiedersi se veramente i vertici della Formula Uno vogliono regalarci un campionato che da qua in poi a livello di penalizzazioni rischia di diventare incomprensibile, visto che da Monza in avanti si rischia di disputare delle qualifiche ai limiti dell’inutile in quanto le classifiche saranno stravolte dalle penalizzazioni.

Non è giunto il momento di smetterla di raccontarci la favoletta dei costi eccessivi in Formula Uno? Non sarebbe meglio eliminare queste assurde restrizioni allo sviluppo ed al limite delle componenti?

Credo che si debba fare questo passo avanti perché la Formula Uno torni ad essere il top del motorsport.

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