in

Formula Uno 2016, Gran Premio D’Australia: avanti le Mercedes

Tempo di lettura: 2 minuti

A guardare solo la classifica finale sembrerebbe che nulla sia cambiato rispetto alla passata stagione, visto che il primo appuntamento del Mondiale si è chiuso con una doppietta Mercedes, invece le novità non sono state poche, ma non tutte hanno funzionato.

Partiamo dal sabato, che ha visto la pole di Hamilton seguito da Rosberg e da Vettel, e dal nuovo format delle qualifiche. In pratica per ogni sessione dalla Q1 alla Q3 entrava in vigore la regola del knock-out.

In ciascuna sessione, dopo una prima parte relativamente tranquilla in cui era eliminata solo l’ultima in classifica, ogni 90 secondi si doveva “tagliare” la macchina più lenta. Fino ad arrivare nel minuto conclusivo con solo due auto in pista, che si sono giocate la pole position.

L’intenzione era quella di creare maggiore spettacolo, invece si è rivelata essere uno dei più grossi flop della storia della F1, tanto che già a partire dal prossimo Gp in Bahrein si tornerà alla regola della passata stagione.  Insomma, un pasticcio tipico della F1 odierna, incapace di ritrovarsi e con questo assillo di dover essere spettacolare per forza, anche a costo di snaturarsi. Ecco perché al termine delle qualifiche c’è stata una rivolta sui social che ha chiesto a gran voce di cambiare le regole. Dello stesso avviso i piloti: Vettel le ha letteralmente definite una “merda”.

La gara, invece, è stata molto interessante, complice la partenza splendida dei due ferraristi che si sono portati subito al comando, mentre Rosberg e Hamilton si sono ostacolati finendo rispettivamente terzo e sesto.

La Ferrari ha condotto la gara con Vettel fino alla bandiera rossa causata da un bruttissimo incidente tra Gutierrez e Alonso. La scelta di continuare a montare gomme supersoft si è rivelata sbagliata, in quanto Sebastian non è riuscito ad aprire un gap tale nei confronti dei piloti Mercedes che montavano gomme medie, tale da permettergli di restare in testa a fine gara.

Resta quindi l’amaro in bocca in casa Ferrari, per una possibile vittoria svanita, delusione che si aggiunge al ritiro di Raikkonen per problemi alla Power Unit che in ottica di lungo periodo è già un fortissimo handicap.

Se la domanda che si fanno gli appassionati è se la Ferrari sia finalmente riuscita a colmare il gap con la Mercedes, la mia opinione è negativa.

In qualifica il divario è ancora netto, mentre è emblematico che ad un certo punto della Gara Rosberg con le gomme più dure a disposizione per l’Australia (le medie) girasse con gli stessi tempi di Vettel che montava le gomme più morbide (supersoft). La mia sensazione è che senza la partenza disastrosa, avremmo assistito comunque ad una doppietta Mercedes, magari con margini più ampi.

Va detto che l’Australia con le sue temperature relativamente basse 23° d’aria e 29° per l’asfalto e data la conformazione del tracciato non è la pista più indicata per stilare dei bilanci, ma la mia sensazione è che seppur il miglioramento della Ferrari sia evidente, la Mercedes dispone ancora del pacchetto migliore sotto tutti i punti di vista.

Nota di merito del Gran Premio va a Grosjean che con la debuttante Haas motorizzata Ferrari ha concluso il Gp al sesto posto.

SEAT Musicathon: nuovo “sound logo” per il Marchio

Nuova DS 3 e Iris Apfel: parte la campagna “lo stile come linea guida”