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Gran Premio d’Italia: Hamilton allunga, la Ferrari si lecca le ferite

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Partiamo da una cocente realtà: quello che doveva essere il gran premio d’Italia della Ferrari, dopo l’ottimo sabato e la prima doppietta rossa dopo 18 anni, roba da libri di storia, nel giro di pochi secondi si è trasformato in qualcosa di molto vicino a un incubo, tanto erano perplesse le facce dei Ferraristi inquadrate dalla sapiente regia di liberty media. Colpevole n. 1, alla prova dei fatti? Ancora lui, Sebastian Vettel.

Per chi è superstizioso il botto di mercoledì durante lo show run a Milano non poteva far presagire nulla di buono ma il sottoscritto, che superstizioso non è, non può che arrendersi all’evidenza dell’ennesimo errore di foga messo in campo dal tedesco, ancora una volta e per di più nel posto più sbagliato dove compierlo, davanti ai Tifosi dell’Italia tutta e nella gara storicamente, e come non potrebbe esserlo, di casa per la Ferrari che gli paga un lauto stipendio.

Nei fatti, la gara poteva avere tutto altro scenario se Vettel fosse partito davanti a tutti, con Raikkonen a coprirgli le spalle. Invece pronti via Hamilton fiuta la preda, aspetta e piazza il sorpasso che manda in bambola il suo rivale che ora torna a – 30 di distanza, parafrasando il calcio, laggiù deve fare freddo, un freddo glaciale. Da -17, una prima fila, a -30, se non sono dolori questi…

Parlando del colpevolizzato Vettel, dopo la Francia, dopo l’errorino in Austria costato la qualifica, dopo Hockenheim ora Monza. No Seb, non ci siamo. Questo mondiale per finire a Maranello ha bisogno di un te diverso, meno latino. Più freddo, come è stato il miglior Schumacher del quale tu stai cercando faticosamente di prendere l’eredità nei cuori dei Ferraristi.

Inutile fare confronti con Hamilton, i due piloti non potrebbero essere più diversi. Fatto sta che negli anni Hamilton ha raggiunto una maturità tale da renderlo quello che è, uno spietato attaccante, seppur sempre coccolato dal suo box senza il quale si perde, Vettel no, soffre la pressione sicuramente per la tuta che indossa ma soprattutto perchè ai tempi dei suoi trionfi in Red Bull non si è mai trovato in queste situazioni, se non nel 2012 a Interlagos quando vinse il suo terzo mondiale dopo una grande sfida con Alonso. 

Mettici poi la strategia sbagliata su Raikkonen, onestamente non in grado di contenere un Hamilton così nonostante una pole da record (grazie scia), e via che la frittata è pronta. Ne mancano 7, errori ammessi: 0. Il talento c’è, l’abbiamo detto più volte, la squadra pure, ma così non si va da nessuna parte. 

Le dichiarazioni dei ferraristi, affranti dopo la bandiera a scacchi

Kimi Raikkonen: “La macchina andava davvero bene oggi. Con il primo set di gomme tutto è andato come previsto, mentre il secondo treno non è durato quanto ci aspettavamo. Non c’era molto che potessimo fare, dovevamo continuare a spingere e non abbiamo avuto un attimo di respiro per rallentare il ritmo e conservare le gomme. Ovviamente volevamo un risultato diverso, ma questo è quello che abbiamo ottenuto; abbiamo fatto il massimo ma non è bastato. A posteriori è facile dire quello che avremmo dovuto fare in un mondo perfetto; abbiamo fatto quello che pensavamo fosse la cosa giusta e penso che non sia stato sbagliato. Il secondo posto non è il massimo ma lo accettiamo; siamo stati fortunati a finire la gara, la posteriore sinistra era completamente compromessa. Nelle prossime gare la competizione sarà molto serrata praticamente su tutte le piste. Continuiamo a dare il massimo, sperando di aver fatto abbastanza fino all’ultima gara.”

Sebastian Vettel: “All’inizio ho cercato di superare Kimi nelle curve 1 e 4, ma non ci sono riuscito. Lui ha mollato i freni, come era suo diritto, io mi sono spostato di lato e così facendo ho aperto un varco per Lewis. A quel punto non ho avuto spazio e non c’era più niente che potessi fare. Ho toccato la sua macchina, mi sono girato e ho avuto la peggio, riportando parecchi danni. Avrebbe potuto andare diversamente, ma non è stato così. Purtroppo la nostra gara è stata compromessa ed è un peccato, ma poi ho cercato di fare il massimo con una discreta rimonta. Tutto sommato, poteva andare anche peggio. E’ deludente senza dubbio perché avevamo il passo giusto e avremmo decisamente potuto vincere. Ora ci sono parecchi punti da recuperare, ma abbiamo ancora tempo per migliorare, e c’è margine per un recupero. Mi dispiace per i nostri tifosi perché oggi si meritavano un altro risultato.”

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