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I sindacati d’accordo con ACI e ANFIA: bisogna far ripartire il mercato auto

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Non è una novità che il mercato auto si sia praticamente azzerato nei due mesi in cui il lockdown ha costretto gli italiani a casa. Il dato di aprile, il peggiore di sempre, ha fatto davvero suonare il campanello d’allarme.

Proprio per le stime, che non si prospettano essere affatto rosee per il resto di questo 2020, le maggiori firme sindacali hanno firmato un documento congiunto con ACI e ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) rivolto al governo centrale, facendo ben presente che la filiera automotive rappresenta circa il 10% del PIL italiano e impiega oltre 1.200.000 lavoratori. 

Nel comunicato si legge che: “Senza mai perdere di vista gli obiettivi europei di decarbonizzazione e di miglioramento della qualità dell’aria, le associazioni rappresentative del settore automotive e le parti sociali suggeriscono alle istituzioni di cogliere l’occasione di questa drammatica situazione socio- economica per adottare misure in grado di coniugare esigenze ambientali e commerciali con quelle industriali e di tutela dei lavoratori della filiera, prevedendo, fra gli altri interventi, anche il sostegno al mercato attraverso incentivi per la rottamazione e l’acquisto di auto e veicoli commerciali eco- compatibili e per lo sviluppo infrastrutturale.” 

Continua il documento: “Le risorse da stanziare, infatti, in un momento di difficoltà e di scarso clima di fiducia, supporterebbero l’importante investimento dell’acquisto di un veicolo da parte di cittadini ed imprese, darebbero impulso alla rete commerciale per la ripresa delle vendite e consentirebbero alle aziende produttrici di veicoli, parti e componenti di riavviare la produzione, potendo contare sul rilancio del mercato nazionale. L’obiettivo più ad ampio spettro dev’essere, durante e dopo l’emergenza Covid, affrontare i cambiamenti tecnologici necessari per la sostenibilità ambientale salvaguardando l’occupazione nel settore e sostenendo la reinternalizzazione dei processi produttivi, che blocchi percorsi di delocalizzazione. A questo fine è opportuno proseguire l’attuazione dei lavori del Tavolo Automotive.

Questo si aspettano le firme sindacali dal governo italiano

I grandi Paesi europei stanno adottando misure straordinarie di supporto al settore automotive. L’auspicio è che l’Italia – come già nella gestione della crisi COVID – sia da esempio in Europa e, tenendo in considerazione che l’automotive è il settore con il più alto moltiplicatore occupazionale e di valore aggiunto, preveda fin da subito, in questo momento di crisi, un’imponente politica di incentivazione che consenta al comparto il rilancio della produzione e del mercato, così da fare, ancora una volta, da traino per la ripresa dell’intero sistema economico nazionale

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