Crolla il petrolio, ma i risparmi alla pompa sono minimi: per il Codacons siamo di fronte a un’ennesima anomalia che penalizza gli automobilisti.
Il prezzo della benzina è sceso ai livelli più bassi degli ultimi tre anni, ma la buona notizia finisce qui. Secondo il Codacons, il calo registrato nei listini alla pompa è infatti del tutto insufficiente rispetto alla vera dinamica dei mercati petroliferi. Una denuncia che riaccende i riflettori su un sistema di formazione dei prezzi che sembra penalizzare sistematicamente i consumatori.
Petrolio in caduta libera, ma i distributori rallentano
Dall’inizio del 2025 il prezzo del greggio ha subito una flessione del 22%: il WTI è passato da 78 dollari al barile a poco più di 60 dollari, mentre il Brent ha perso quasi 18 dollari nello stesso periodo, scendendo da 82 a 64. Un calo consistente, che secondo logica avrebbe dovuto generare una parallela riduzione dei prezzi dei carburanti.
E invece, i numeri raccontano un’altra storia:
- Benzina self service: da 1,823 €/l a 1,731 €/l → -5%
- Gasolio: da 1,726 €/l a 1,628 €/l → -5,7%
Numeri ben lontani dalla flessione del petrolio, che suggeriscono un mancato allineamento tra le quotazioni internazionali e i listini alla pompa.
Un meccanismo che non funziona
La denuncia del Codacons è netta: “Quando il petrolio sale, i rincari alla pompa sono quasi immediati; ma quando cala, i prezzi faticano a scendere”. Il risultato? Un danno economico diretto per milioni di automobilisti, che non beneficiano in modo proporzionale dei ribassi delle materie prime.
Il problema non riguarda solo il prezzo del greggio. A pesare ci sono anche accise, IVA, margini di distribuzione e comportamenti speculativi. Ma il dato resta: con un petrolio in netto calo, i margini per ridurre ancora i prezzi dei carburanti esistono e sono concreti.
Il paradosso italiano
L’Italia è da sempre uno dei Paesi europei con il prezzo più alto dei carburanti, in parte per l’elevata componente fiscale. Ma è proprio in contesti come quello attuale, dove le materie prime diventano meno care, che emerge il ritardo sistemico nella trasmissione dei benefici al consumatore finale.
Il Codacons invita le autorità competenti a vigilare e intervenire, affinché il mercato dei carburanti sia più trasparente e più reattivo, non solo quando si tratta di aumenti.