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Importavano auto di lusso dalla Germania evadendo l’IVA: arrestati

Tempo di lettura: 2 minuti

Si sono svolti ieri, martedì 16 novembre, a Torino ed in provincia di Reggio Calabria, diversi provvedimenti di arresti domiciliari da parte della Direzione Investigativa Antimafia, in collaborazione con i reparti della polizia, dei carabinieri e della guardia di finanza, nei confronti di sei persone ritenute responsabili di usura, associazione a delinquere, truffa aggravata ai danni dello Stato e falsità ideologica in atto pubblico, aggravati dalla transnazionalità.

Le indagini degli investigatori

I provvedimenti nascono da ulteriori attività d’indagine svolte nell’ambito dell’Operazione “Platinum DIA”, a maggio di quest’anno si era conclusa con l’arresto di 33 persone tra Italia, Germania, Spagna e Romania, con accuse di gravi reati tra cui associazione di tipo mafioso e traffico internazionale di stupefacenti. Le attività investigative avevano accertato l’affiliazione di alcuni soggetti alla ‘ndrangheta e la loro “attivazione” nella zona di Volpiano dove operavano con una matrice ‘ndranghetista, riconducibile ad una famiglia di San Luca (RC), specializzata nel narcotraffico internazionale con base operativa in Piemonte, i cui membri erano presenti non solo in Calabria ed in Piemonte, ma anche in Lombardia, Sardegna e Sicilia, e nel Land del Baden – Wurtte90mberg in Germania.

Ulteriori indagini hanno portato alla luce l’esistenza di un sodalizio, dedito all’importazione e commercializzazione di numerose autovetture provenienti dall’estero, dalla Germania in particolare, in evasione totale o parziale delle imposte e l’utilizzo di prestanome.

Le vendite

Ciò che garantiva al gruppo, capeggiato da Piero Colacicco, titolare dell’autosalone Autoprestige di Volvera, che in passato era già stato arresto per reati in materia di stupefacenti p, di vendere ad ignari acquirenti, auto di prestigio a prezzi concorrenziali.

L’immatricolazione in Italia avveniva a cura di due donne, la titolare e la dipendente di un’agenzia di pratiche auto, che trasmettevano alla Motorizzazione Civile la documentazione contraffatta in grado di confondere i pubblici ufficiali che ritenevano non fosse necessario nessun versamento Iva. Sono stati colpiti dallo stesso provvedimento cautelare anche il titolare di un’auto rivendita e noleggio in Calabria e a Milano, che era il responsabile del ritiro delle autovetture in Germania. Per fatti analoghi, il 20 ottobre 2021, in Italia e Germania, la Procura Europea, a Monaco di Baviera, aveva delegato l’esecuzione di 14 arresti.

Per il danno causato all’erario, il G.I.P. del Tribunale di Torino ha disposto il sequestro di circa mezzo milione di euro.

Autore: Alessio Richiardi

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