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Incidente Grosjean: “ho provato tre volte a uscire dall’abitacolo”

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Se sui social quotidianamente Grosjean ci tiene a informare i suoi follower circa le sue condizioni di salute, in netto miglioramento dopo il ricovero seguito all’incidente di domenica in Bahrain, arrivano anche le prime dichiarazioni a mezzo stampa che hanno coinvolto i colleghi francesi di TF1.

Grosjean ha dichiarato di aver trovato una forza particolare nel momento in cui si è sentito intrappolato dentro l’abitacolo della sua Haas, dal quale è riuscito a uscire nonostante l’incendio. “Ho avuto più paura per i miei cari che per me, è per loro ed è grazie a loro che sono riuscito ad uscire dall’abitacolo. Mi ricordo tutto dall’inizio alla fine, non ho perso conoscenza. Per uscire dall’abitacolo sono riuscito a slacciare le cinture, il volante invece era volato via credo al momento dell’impatto. Attorno a me ho iniziato a vedere solo il colore arancione delle fiamme e mi è venuto in mente l’incidente di Niki Lauda. Dovevo uscire di lì per i miei bambini”.

Sono dettagli che fanno venire la pelle d’oca, specie pensando che il pilota ginevrino ha dovuto passare circa 30 secondi avvolto dalle fiamme, mentre la sua tuta, il casco, i guanti e tutta l’attrezzatura tecnica svolgeva il suo “dovere”.

“Ho visto le immagini in seguito, non si vedono nemmeno a Hollywood delle scene del genere. Sto bene, a parte che mi ritrovo con le mani di Topolino, ma le ustioni sono superficiali, riesco a muovere tutte le dita. Mi sono reso conto subito della portata dell’incidente, non è stata la mia ora. Mi ricordo tutto dall’inizio alla fine, non ho perso conoscenza. Per uscire dall’abitacolo sono riuscito a slacciare le cinture, il volante invece era volato via credo al momento dell’impatto”.

Il pilota che lascerà la F1 a fine anno (ma che farà di tutto per esserci ad Abu Dhabi” ha infine dichiarato: “Sono passati 28 secondi, ma a me sono sembrati molto di più. Anche perché ho provato tre volte ad uscire dall’abitacolo. Sono ovviamente di essere vivo dopo un incidente così; senza l’Halo di sicuro non sarei qui. Evidentemente Jules Bianchi non aveva voglia di vedermi lassù. Per me è come se fossi rinato domenica. L’incidente mi ha marchiato a vita. Ora vorrei riuscire a correre ad Abu Dhabi per salutare la F1 in maniera diversa ma anche per me stesso, per capire se sono ancora in grado di correre. Non l’avrei mai detto, ma sarei contento anche di tagliare il traguardo in ventesima posizione”.

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