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Incidente mortale per un’auto a guida autonoma di Uber

Un'auto a guida autonoma impiegata da Uber per i test
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Arriva dagli Stati Uniti la notizia che, ancora una volta, getta più ombre che luci sulla guida autonoma e su ciò che implica per la sicurezza dei cittadini. Uber sta infatti conducendo diversi test con vetture dotate di sistemi di guida autonoma di livello 4 o 5, seppur con la presenza di un conducente a bordo per sicurezza.

Sicurezza che non è bastata a evitare l’impatto fatale con una sfortunata donna morta investita in Arizona. La notizia è rimbalzata su tutti i media e ha subito coinvolto la dirigenza dell’azienda californiana che da diversi anni ha messo in crisi il trasporto pubblico tradizionale, taxi in primis.

Un duro colpo che potrebbe affossare sia Uber sia la famosa guida autonoma ormai oggetto di grandi proclami da parte della case ma ancora lontana da un’effettiva e operativa messa in opera, almeno parlando di guida completamente autonoma e relativa sicurezza dei cittadini nei contesti urbani.

Il governo federale degli Stati Uniti ha emanato, per ora, in attesa di una vera e propria regolamentazione,  linee guida per le varie start up e società che stanno seguendo la strada della guida autonoma e lo sviluppo della tecnologia connessa ad essa.

Il caso replica di qualche anno l’altro famoso incidente che costò la vita a un tester di Tesla: ingannato dal riflesso della luce su un tir di colore bianco, la Model S in modalità autonoma andò a infilarsi sotto di esso causando l’incidente mortale passato agli onori della cronaca nera.

“Siamo nel corso delle indagini sull’accaduto e stiamo già collaborando fianco a fianco con le autorità locali”, annuncia in un tweet Dara Khosrowshahi, CEO di Uber. “Vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza – aggiunge il manager iraniano – alla famiglia della vittima”.

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