in

Intervista a Kevin Giovesi, giovane stella del Motorsport Italiano

Tempo di lettura: 3 minuti

Durante l’ultima tappa della Carrera Cup Italia 2015 di questo week end al Mugello, abbiamo avuto modo di intervistare, Kevin Giovesi, giovane promessa del motorsport Italiano, al suo debutto nel Campionato monomarca Porsche e monogomma Michelin.

Il pilota Lombardo classe 1993 ci ha raccontato il suo approccio al mondo delle ruote coperte e le sue ambizioni future. Ecco la nostra intervista.

Qual è il tuo feeling con il circuito del Mugello e quali le tue sensazioni per questa tua prima tappa della Porsche Carrera Cup Italia?

Con il Mugello ho un buon rapporto, qui ho ottenuto buoni risultati, sia con la Formula 3 sia con l’AutoGP e poi è un circuito che mi piace, è molto veloce, molto tecnico, caratteristiche che mi permettono di trovarmi a mio agio.

Nel monomarca Carrera Cup Italia è la prima gara che faccio e sto scoprendo piano piano i segreti di questo Campionato. Siamo partiti venerdì sul bagnato e non siamo andati molto bene, non abbiamo ben capito le motivazioni, ma forse è andata così per una questione di ambientamento da parte mia con la 911 GT3 Cup. Poi però i miglioramenti sono arrivati nelle seconde prove libere, dove ho ottenuto il quinto tempo, mentre nelle qualifiche, dopo ulteriori calibrazioni nel setup della vettura, alla fine ho strappato un buon quarto posto a pochi millesimi dal terzo, con un gap più sostanzioso con i primi due.

Il mio obiettivo e l’ambizione con la quale sono venuto a correre questa tappa è di vincere, ma se vogliamo essere realisti, probabilmente mi accontenterei di salire sul podio.

Come ti sei trovato nell’affrontare il passaggio dal mondo delle ruote scoperte, nel quale hai sempre corso, alla realtà delle GT?

C’è tanta differenza, soprattutto nel passaggio da una Formula ad una Porsche, più che altro per le sue caratteristiche peculiari, come il motore a sbalzo e la distribuzione dei pesi. La 911 va interpretata e va guidata in una maniera particolare. Penso di dovermi ancora abituare al 100% a guidare una GT, però il Team Ghinzani mi sta aiutando molto con il setup. Con loro ho fatto molte gare, mi conoscono bene e piano piano arriveremo al top.

La Porsche 911 GT3 Cup e i suoi pneumatici Michelin: quali le tue sensazioni?

Le Michelin mi piacciono molto perché è sono gomme “sincere”, abbastanza morbide e performanti. Avendole già provate anche in Formula 3 e in altre categorie mi sono sempre trovato bene, adattandomi molto velocemente.

Con la vettura, come ho già detto, affronto ancora qualche difficoltà e soffro un po’ di sottosterzo, forse per il mio stile di guida, ma sto lavorando per eliminare le imperfezioni dalle mie prestazioni e, in ogni caso, non stiamo andando così male, quindi sono abbastanza soddisfatto.

Ti piacerebbe che questa tappa del Mugello sia l’inizio di una lunga serie di gare in Carrera Cup italia o hai altri piani per il tuo futuro?

In base ai risultati ottenuti durante questa tappa, penso che decideremo il da farsi nella prossima stagione. Il problema di tutti noi piloti è il budget, se ti va bene il prossimo anno magari riesci a fare il salto di categoria e partecipi ad un campionato intero, se ti va male resti senza auto. Sicuramente la Carrera Cup Italia mi piace e prenderei parte volentieri alla prossima stagione, anche perchè ti da una buona visibilità.

A proposito di budget e programmi futuri, secondo te un giovane promettente pilota italiano, oggi a quali categorie e a quale carriera può ambire?

Passare dalle Formula rappresenta sicuramente uno step fondamentale e un ottimo allenamento. Gareggiare nelle ruote scoperte regala una sensibilità, una velocità ed un esperienza che serve in futuro quando magari si decide di effettuare il passaggio in altre categorie, si arriva più preparati.

In Italia, a causa di diversi fattori, è difficile trovare grossi sponsor quindi, o sai che hai un budget molto ampio per poter puntare anche ai primissimi campionati come la Formula 1, o se no il percorso migliore da fare è acquisire un po’ di esperienza nelle Formula e, in seguito, tentare il passaggio nella categoria GT, cercando di diventare un professionista a tutti gli effetti, cosa non scontata, ma sicuramente più facile.

Pilota professionista

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

Gli italiani al momento di decidere per l’acquisto di un’auto nuova non rinunciano alla sicurezza

CITE 2015, Mugello: Valentina Albanese vince gara 1 e si porta a casa il titolo