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Intervista con Sergio Marchionne | Salone di Ginevra 2015

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Ginevra (Svizzera) – A margine del salone internazionele dell’auto di Ginevra 2015, abbiamo intervistato l’Amministatore Delegato di FCA Sergio Marchionne. Una conversazione interessante a 360 gradi, dal mercato automotive ai risultati della nuova monoposto Ferrari, passando per il Jobs Act del Governo Renzi.

Si sta fecendo un gran parlare attorno al possibile ingresso nel mondo automotive di Apple. La spaventa la forza finanziaria e di marketing della Mela?

Non prendo alla leggera nulla di quello che fa Apple, perché ha una credibilità e una capacità finanziaria più grande della nostra e di quella di chiunque altro nel mondo auto. Senza trascurare anche le straordinarie capacità di marketing del brand.

Ad ogni modo un suo eventuale ingresso aiuterà anche noi ad evolvere e non sono preoccupato

Ieri Martin Winterkorn ha detto che il gruppo Volkswagen non verrà mai comprato da nessuno, anche FCA?

Chi compra chi è un discorso secondario, l’importante è creare qualcosa di importante eventualmente insieme ad un partner, questo aspetto legato al fatto delle acquisizioni con rapporto padrone-servo è un retaggio del passato.

Nel 2018 ha detto che lascerà la carica in FCA, il suo successore sarà un uomo già all’interno del gruppo?

Il mio compito è anche quello di far nascere e crescere il mio successore e vi garantisco che ci sto lavorando molto. Quindi sarà un uomo già inserito all’interno delle fila FCA.

L’incertezza di un AD l’abbiamo già vissuta sulla nostra pelle quando in pochi anni prima che arrivassi io si sono succeduti ben 4 amministratori in 24 mesi, non dovrà più succedere perché non è affatto un buon segnale quando accade.

A giugno festeggerò il mio 11 anno nel gruppo, ho avuto un percorso lungo e ho visto crescere alcuni manager bene altri meno.

Sempre Martin Winterkorn ha sollecitato la politica europea a non ostacolare il diesel e agevolare le tecnologie ibride, lei che ne pensa?

Condivido quanto detto da Martin Winterkorn sul fatto che sia sbagliato aver classificato il diesel come “peccatore di emissioni”. Non ho mai creduto ad una soluzione elettrica come portfolio permanente per FCA, però finché gli obbiettivi stabiliti in Europa e America resteranno quelli attualmente in previsione, la soluzione ibrida è inevitabile.

Posso anticipare che a gennaio vedremo la prima vettura plug-in hybrid del gruppo FCA che presenteremo a Detroit nel 2016. 

Per incoraggiare lo sviluppo di alcune tecnologie come l’ibrido, bisogna trovare un metodo per renderle accessibili ai consumatori. Potenzialmente anche con degli incentivi, ma se io fossi a capo di un Paese, in questo momento non metterei certo gli incentivi come priorità di azione.

Senza incentivi però il mercato di queste vetture rischia di non decollare, a parte Toyota che ci lavora da anni ed è anche il più grande costruttore al mondo. A breve però tutte le case dovranno mettere in campo delle vetture ibride per rispettare le normative e questo potrebbe essere il terreno adatto per stringere nuove partnership.

Mercedes-Benz o Volkswagen intende?

Per certi versi Mercedes-Benz può essere il partner ideale, per altri no. “In Volkswagen sono bravi“, ma non credo sia quella la nostra direzione.

Come giudica il Jobs Act del governo Renzi?

Per me è un atto dovuto per aggiornare il sistema di regole riguardanti il lavoro. Credo che abbia fatto molto per modernizzare il sistema di relazioni industriali di questo paese incrementando anche l’appetibilità di investitori esteri che ora ci considerano un mercato con più certezze e quindi interessante per fare degli investimenti.

I nuovi dipendenti che assumeremo a Melfi (circa 1000) beneficeranno delle nuove disposizioni del Jobs Act.

A quanto pare i suoi rapporti con Matteo Renzi rispetto all’inizio sono cambiati in meglio, no?

Semplicemente perché l’ho conosciuto. Renzi sta facendo delle cose e questo è importante. Il PIL dicono sia positivo, lo spread è sceso, la disoccupazione sta migliorando, tutte queste cose sono positive e quindi lascerei lavorare il Premier. In generale apprezzo il lavoro fatto e apprezzo che non abbia paura ad affrontare il cambiamento.

Mi piacerebbe che Renzi guidi una nostra vettura e ci sto lavorando. Ha già visto la nuova vettura Alfa Romeo che presenteremo a breve ed è rimasto impressionato dall’impegno profuso al progetto.

Per quanto riguarda Alfa Romeo, avete risolto il dilemma legato al nome della nuova Giulia?

Mancano 4 mesi al grande lancio del 24 giugno, ma ad oggi posso dirvi che “non sono sicuro che la Giulia si chiamerà Giulia”.

Lato motorsport, come giudica le prime uscite della nuova Ferrari Formula1?

La situazione fino a qualche mese fa non era buona, ma in poco tempo è stato fatto un lavoro eccezionale che mi porta a valutare in modo ottimistico la nuova monoposto, ma attendiamo il responso della pista il 15 marzo prossimo prima di parlare. Posso dirvi che i piloti sono “gasatissimi” e stanno guidando una vettura che a loro piace.

Prima che nel 2018 lasci pensa che vedremo una Ferrari campione del mondo in Formula1?

Si, spero anche un po’ prima. Lo dobbiamo ai tifosi e alla storia della Ferrari.

Istruttore di guida

Federico Ferrero

Direttore Autoappassionati.it

Autore
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