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La benzina è arrivata a prezzi folli in autostrada

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Un aumento vertiginoso dei prezzi della benzina sta sconvolgendo gli automobilisti che percorrono la rete autostradale italiana. Il Codacons ha segnalato che in alcuni distributori autostradali il prezzo della benzina ha raggiunto punte di 2,4 euro al litro per la modalità servito, con un record di 2,409 euro al litro sulla A1.

Questa situazione, secondo l’associazione, rappresenta un “film già visto”, con prezzi che schizzano alle stelle e creano disagi significativi per i consumatori. A fronte di queste segnalazioni, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha replicato sottolineando i prezzi medi, che rimangono più bassi rispetto alle cifre allarmanti indicate. Infatti, il prezzo medio della benzina è di 1,796 euro al litro, mentre quello del gasolio è di 1,699 euro al litro. Tuttavia, il Codacons ha ribattuto che i dati forniti derivano proprio dalle rilevazioni del ministero stesso, rendendo la situazione ancora più paradossale.

Sulla rete autostradale, i prezzi medi sono più alti rispetto alla rete urbana: 1,896 euro al litro per la benzina e 1,806 euro al litro per il gasolio. Nonostante questi dati, alcuni distributori stanno praticando prezzi ben superiori alla media. Il Codacons ha monitorato i listini e ha trovato che su diverse autostrade i prezzi della benzina al servito superano i 2,3 euro al litro, con picchi di 2,366 euro sulla A4 e 2,359 euro sulla A14.

Questo incremento dei prezzi è attribuito a vari fattori, tra cui l’aumento delle quotazioni del petrolio e i balzelli sui biocarburanti. Secondo le rilevazioni di Staffetta Quotidiana, la benzina al self service si è attestata a 1,793 euro al litro, mentre al servito ha raggiunto 1,933 euro al litro.

L’associazione dei consumatori ha lanciato un appello al governo per monitorare attentamente l’andamento dei prezzi dei carburanti, al fine di evitare una spirale inflattiva che potrebbe avere ripercussioni significative sulle famiglie italiane. Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha sottolineato che l’aumento dei prezzi dei carburanti non solo pesa sul rifornimento, ma anche sui costi dei prodotti trasportati, con possibili effetti negativi sull’inflazione.

Con un aggravio stimato di 52 euro all’anno per la benzina e 57,6 euro per il gasolio per ogni automobilista, la situazione è destinata a peggiorare se non verranno presi provvedimenti immediati. Gli automobilisti italiani, nel frattempo, devono fare i conti con costi sempre più elevati, sperando in un intervento efficace per contenere questa crescita esponenziale dei prezzi.

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