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La Corte europea dà ragione alla Ferrari: Mansory ha violato i brevetti della FXX K

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La telenovela Ferrari contro Mansory si arricchisce di una nuova puntata. La Corte europea: “Il tuner tedesco ha copiato la FXX K”. Sì, ma che è successo di preciso? 

Ferrari segna un’importante vittoria contro un rivale tedesco molto agguerrito. No, sfortunatamente non parliamo di una vittoria in Formula 1 contro la Mercedes, ma di uno scontro in tribunale tra la Ferrari e il tuner tedesco Mansory. Il motivo della disputa sono alcuni kit tuning estetici realizzati e venduti da Mansory, che secondo Ferrari erano fin troppo “ispirati” alla estrema Ferrari FXX K. Dopo la richiesta di giustizia da parte della Casa italiana, la Corte di giustizia dell’Unione europea ha riconosciuto all’azienda modenese la piena titolarità dei diritti relativi al design della hypercar italiana e, di conseguenza, la violazione delle relative proprietà intellettuali da parte di quella tedesca.

Ma andiamo per gradi. Il caso è stato affrontato dalla massima autorità giudiziaria europea dopo che il Bundesgerichtshof, la Corte federale di giustizia della Germania, ha richiesto alla corte continentale con sede in Lussemburgo di pronunciarsi su una causa promossa dalla Ferrari contro la Mansory Design & Holding GmbH. Il motivo della disputa? Presunte violazione e contraffazione dei diritti, come spieghiamo a breve. Il modello che ha fatto esplodere la questione è la Mansory 4XX Siracusa, ovvero una versione riveduta e corretta dall’azienda di tuning tedesca della Ferrari 488 GTB. Sulla base della berlinetta italiana, Mansory ha aggiunto 120 CV al 3.9 V8 biturbo e soprattutto modificato ed estremizzato le linee.

mansory_4xx_siracusa

Oltre ad un particolare alettone spezzato posteriore e a dettagli decisamente estrosi, il lato della discordia è il frontale. Mansory ha infatti modificato le linee della 488 GTB aggiungendo alcuni elementi unici della carrozzeria della FXX K, la iper-sportiva da pista di Maranello. Nello specifico, il paraurti frontale e la sezione a V sul cofano anteriore ricordano da vicino la FXX K, richiamata persino nel nome, 4XX appunto. Ferrari ha quindi reclamato per come ora una sua vettura da circa 200.000 euro possa essere resa molto più simile al suo modello più esclusivo da oltre 2,5 milioni di euro, violando i diritti intellettuali su parti della carrozzeria non registrati. Esaminando la questione, la corte lussemburghese dell’Unione Europea ha stabilito che “la parte o componente in questione costituisce una porzione visibile del prodotto o del prodotto complesso, ben delimitata in virtù di linee, contorni, colori, forme o di una particolare struttura superficiale”. 

Ferrari – Mansory: manca ancora il giudizio definitivo

Sebbene la Corte europea abbia dato ragione a Ferrari, l’ultima parola spetta alle autorità giudiziarie tedesche, che dovranno pronunciarsi in via definitiva. Infatti, nella pronuncia della Corte di giustizia della Ue si stabilisce che “spetta al giudice del rinvio verificare se le caratteristiche dei disegni o modelli rivendicati da Ferrari per le parti che compongono la carrozzeria dell’autovettura in questione soddisfino le condizioni per l’ottenimento della protezione come disegno o modello comunitario non registrato”. Nonostante la sentenza favorevole, però, non sarà così semplice ottenere questa protezione. In situazioni simili e anche in questo caso, in Germania Ferrari ha subito sentenze sfavorevoli, in primo grado e anche in appello. I giudici teutonici stabilirono infatti che il fatto non sussistesse poiché i design divulgati non erano stati divulgati separatamente dallo stile definitivo, e che non rappresentavano sezioni autonome della carrozzeria. 

Nonostante, quindi, il Bundesgerichtshof sia sempre incline a concordare con i guidici di primo grado, non potrà che prendere atto della decisione della Corte europea. Chi vincerà alla fine? Ferrari o Mansory? Dovremo aspettare ancora un po’ per scoprirlo. Qualsiasi sia la decisione, però, sarà davvero importante non solo per Ferrari ma per l’intero comparto del lusso. Questo caso, infatti, avrà conseguenze per tutti i brand intenzionati a proteggere da copie economiche i loro prodotti. 

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