in

La Giulia GTA di Alfaholics è l’auto preferita del 2020 di Jeremy Clarkson

Tempo di lettura: < 1 minuto

A Jeremy Clarkson, dall’alto del suo nome (e della sua statura) ama stilare classifiche e ha sempre amato dare la sua opinione quando c’è da scegliere la migliore auto in circolazione. Un po’ a sorpresa, il buon Jezza ha scelto un’Alfa Romeo come migliore auto del 2020 ma niente Giulia o Stelvio, per buona pace della Casa del Biscione; la scelta è ricaduta su un restomod, quello della Giulia GTA-R 290 di Alfaholics!

L’articolo pubblicato sulle colonne del Sunday Times, dove Clarkson redige abitualmente la sezione Driving, spiega le motivazioni della sua scelta controcorrente. Innanzitutto l’apertura stronca totalmente le supercar moderne: troppo potenti, troppo grosse, inutilizzabili se non si va in pista. 

Ecco perché Jeremy Clarkson ha guardato al passato per eleggere la favorita, un’auto per pochi: costa 320.000 sterline e per averla bisogna contattare direttamente i geni di Alfaholics, azienda che ha sede nel North Somerset, pochi chilometri da Bristol, a ovest di Londra. Una scelta quasi patriottica per Jeremy, visto che l’auto non ha niente a che fare con Alfa Romeo se non per il nome che porta. 

La base è sì una Giulia GTA, ma tutto il resto cambia: il motore è il Twin Spark 2,3 litri dell’Alfa 75, accreditato di una potenza di 240 CV mentre sono stati ridotti all’essenziale gli interni e i vetri sono stati sostituiti dal plexiglas, per risparmiare peso. A differenza della R-300, con telaio completamente in carbonio, qui quest’ultimo rimane in acciaio.

Totale? 830 chilogrammi, per un rapporto peso potenza invidiabile. Bravo Jeremy, hai scelto il passato di fronte a tutta la tecnologia del futuro. Scelta rispettabile!

Se siete avvezzi con l’inglese, potete leggere l’articolo cliccando qui.

commenti

Leave a Reply

    Loading…

    0
    Nokian Snowproof P

    Nokian Snowproof P: caratteristiche e misure dei nuovi pneumatici invernali

    Marc Lichte, designer audi

    Audi e-tron GT: a pochi giorni dal debutto parla Marc Lichte, il suo designer