in

La strada per l’elettrico? Aumentare i prezzi di Diesel e benzina

Tempo di lettura: 5 minuti

Le auto elettriche stanno passando un momento piuttosto complicato. Il 2025 si è infatti aperto con vere e proprie bordate all’automobile a batteria, dalle parole di distacco dal New Green Deal del neo-presidente degli USA Donald Trump alla parziale contrazione della domanda verso l’auto elettrica in diverse zone del mondo. A confermare questa tesi è uno studio di Jato Dyamics, uno dei principali enti di analisi dati del mondo dell’auto.

Jato Dynamics ha infatti pubblicato una ricerca dal titolo molto eloquente, “Il prezzo giusto dell’auto elettrica“, che ha sostanzialmente confermato come la crescita delle auto elettriche stia rallentando in tutto il mondo. Ciò che colpisce, oltre alla contrazione del mercato, sono i dati raccolti a riguardo del vero limite delle auto moderne: il prezzo.

Il report, infatti, evidenzia come il prezzo medio delle auto elettriche abbia registrato in tutto il mondo un calo deciso, mentre le vetture con motore termico abbiano visto listini ben più alti nello stesso periodo di tempo. Per anni si è parlato di questo trend, con tanti osservatori che vedevano in questi due trend opposti una tattica per aiutare la vendita delle auto elettriche. Andando, però, ad analizzare in fondo i dati, si nota presto un corto circuito decisamente interessante.

I prezzi delle auto elettriche scendono in assoluto, ma la media si è alzata

Fin dal debutto delle prime vetture elettriche si è parlato del delta di prezzo tra le vetture a batterie e quelle con propulsori tradizionali come uno dei principali scogli alla loro diffusione. L’obiettivo dichiarato, nonché vera speranza di vedere le vetture a zero emissioni diffondersi a ritmo sostenuto, era di arrivare quanto prima ad una situazione di listini il più equilibrati e paragonabili possibile.

Uno dei modi per ottenere tutto ciò sarebbe dovuto essere lo sviluppo tecnologico delle batterie e delle tecnologie legate all’auto elettrica, con i rispettivi prezzi di produzione e ingegnizzazione che si sarebbero dovuti abbassare drasticamente in una decina d’anni. Secondo i dati di Jato Dynamics, i prezzi delle auto elettriche stanno effettivamente calando. Secondo i dati raccolti dallo studio, infatti, in Europa il prezzo delle auto elettriche è sceso del 15% in sei anni, tra il 2018 e il 2024, mentre negli Stati Uniti il “taglio” è stato del 25%.

Questa riduzione di prezzo è apprezzabile, ma non rende le vetture elettriche particolarmente abbordabili, anzi. Complici i costi di produzione che rimangono alti, infatti, sempre più Case automobilistiche hanno deciso di abbandonare i segmenti d’accesso del mercato, come le citycar e le utilitarie di segmento A e B, concentrandosi su modelli più grandi, con più autonomia, più versatili ma, soprattutto, più costosi e remunerativi.

Il risultato è sorprendente: le auto elettriche costano di meno, ma allo stesso tempo costano di più. In Italia, ad esempio, il prezzo medio di un’auto elettrica è salito del 14% in sei anni, fissandosi ad una media di ben 67.058 euro. Per questo, le Case automobilistiche spingono governi nazionali e sovranazionali ad introdurre incentivi quanto più importanti possibile, così da calmierare il delta di prezzo, ancora ampio, tra le auto termiche e quelle elettriche.

In Europa le auto termiche costano il 7% in più, mentre le EV il 15% in meno: il trend è ormai avviato?

Lo studio di Jato Dynamics restituisce un panorama chiaro: sul mercato italiano, le auto elettriche nel 2024 sono risultate il 25% più costose rispetto a quelle termiche. Sebbene si tratti di un risultato positivo rispetto al divario, ancora più ampio, del 36% riscontrato nel 2023, questa riduzione della forbice non è data solo dal costo delle elettriche più basso.

Infatti, Jato Dynamics ha registrato un trend di cui abbiamo parlato spesso, ma che messo nero su bianco restituisce un quadro piuttosto chiaro. Se, in sei anni, le auto elettriche hanno ridotto il proprio prezzo del 15%, nello stesso periodo le auto termiche sono diventate il 7% più costose. La strada scelta dalle Case auto sembra chiara: le auto elettriche costano troppo? Aumentiamo il prezzo delle vetture termiche, in modo da ridurre (artificialmente) il delta-prezzo.

Volkswagen Tiguan 2025 TDI

Basta aprire i vari listini per vedere quanto questa tendenza sia aggressiva, con vetture che hanno visto i loro listini aumentare di diverse migliaia di euro nel giro di cinque anni. Spesso, questi aumenti sono stati “mascherati” da allestimenti base più ricchi (o eliminati in favore di versioni d’accesso che, una volta, erano già ben accessoriate), motorizzazioni più raffinate o nascosti dietro l’altare della sicurezza, con le dotazioni di ADAS ormai obbligatorie ree di aver “gonfiato” i prezzi.

In realtà, i modelli spesso sono sostanzialmente gli stessi, con poche modifiche atte a nascondere un aumento di prezzo costante e inesorabile. Basti pensare, ad esempio, alla Mercedes-Benz Classe A, che nel 2019 partiva da 29.400 euro con la motorizzazione intermedia A 180, mentre oggi per una stessa A 180 (ora diventata variante d’accesso per l’addio alla vecchia A 160) in allestimento base servono più di 36.000 euro.

Addio alle citycar e benvenuti SUV: il trend “al rialzo” delle termiche

Se questa tendenza è comune in tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Cina fino al Vecchio Continente, in Italia il fenomeno ha anche un altro risvolto. Per tradizione, abitudini e conformazione geografica e di viabilità urbana, infatti, in Italia le citycar e le utilitarie di Segmento B sono da sempre i modelli più venduti. Queste vetture, capaci di offrire un veicolo razionale e versatile a prezzi ridotti, sono oggi una specie in via di estinzione.

Secondo i dati Jato, dal 2018 al 2024 i segmenti A e B sono passati da 42 modelli a motore termico agli attuali soli 22. Nel frattempo, però, non c’è stato un vero ricambio: i modelli elettrici di queste dimensioni, infatti, sono passati dalle sole otto proposte del 2018 alle 13 dello scorso anno. Questo significa che una delle fette più ampie del mercato, quella delle auto economiche, è in continua contrazione, aumentando così i prezzi medi delle automobili.

Tra le stesse auto di segmento A e B, inoltre, si è visto il medesimo, vertiginoso aumento dei prezzi di cui sopra, tanto che oggi l’auto più economica di tutto il listino italiano, la Dacia Sandero, costa 13.250 euro. Nel 2018, una Sandero base partiva da soli 7.450 euro. Allo stesso tempo, per le motivazioni che abbiamo visto prima le Case automobilistiche puntano tutto sui SUV, modelli di sicuro di moda e apprezzati dal pubblico, ma che permettono ai produttori di aumentare il prezzo di listino a fronte di costi di produzione sostanzialmente invariati rispetto alle compatte e alle berline equivalenti.

Il 2025 sarà “un anno di svolta”, a discapito del libero mercato?

Il 2025 si preannuncia l’anno in cui i segmenti A e B si popoleranno di modelli elettrici abbordabili, che promettono di cambiare questi trend. Di sicuro, ad aiutarli ci saranno altri aumenti dei listini delle controparti termiche, segnando un percorso ormai inesorabile.

Così facendo, infatti, si potrebbe obiettare che la convenienza e il senso dell’auto elettrica viene sostanzialmente imposto da Case e istituzioni, rendendo le auto termiche artificialmente più costose di quelle elettriche e creando un mercato caratterizzato da una falsa libertà di scelta. I dati confermano questo percorso: una volta avremmo detto che sarebbe stato il libero mercato a determinare il vincitore.

Vedendo queste manovre, il focus si sposta da quale sia la soluzione effettivamente più valida a livello ambientale, economico e di sostenibilità per l’automobilista finale, a quale sia la strada ormai imposta da obiettivi di limitazione delle emissioni ambiziosi e forse fin troppo condizionati da fini politici, da politiche ambientali a volte sconnesse dalla realtà e dal desiderio delle Case di seguire queste disposizioni, divise come sono tra le imposizioni legislative e la necessità di sopravvivere in un periodo così complesso.

Prestare auto legale fake news

4.000 euro di multa se presti l’auto? È una bufala. Ecco le regole

bmw motorrad 2024

BMW Motorrad non ha mai venduto così tanto come nel 2024