Mentre gran parte dell’industria automobilistica globale accelera verso l’elettrico, un fronte compatto di costruttori giapponesi rilancia con forza una strada alternativa: i carburanti sintetici. Toyota, Mazda, Suzuki, Subaru e Daihatsu ribadiscono con convinzione il ruolo chiave dei motori a combustione alimentati da carburanti sintetici per una mobilità a basse emissioni.
In vista dell’Expo 2025 di Osaka, le cinque case nipponiche, già legate da varie collaborazioni tecnologiche, intendono mostrare concretamente come i carburanti sintetici possano integrarsi nella mobilità quotidiana. Durante l’evento, infatti, i visitatori saranno trasportati su modelli già esistenti in grado di funzionare con una miscela di benzina tradizionale e carburanti sintetici, dimostrando così la fattibilità immediata della soluzione.
La visione giapponese: neutralità carbonica senza rinunciare ai motori termici
Secondo queste aziende, il motore a combustione interna non è un nemico dell’ambiente, ma un alleato potenziale nella transizione ecologica, a patto che venga alimentato con carburanti sintetici prodotti da fonti rinnovabili. Questa strategia si propone come una via intermedia tra la decarbonizzazione e il mantenimento dell’infrastruttura automobilistica esistente.
La posizione ottimista del Giappone contrasta con quella di molti attori europei e nordamericani, che guardano con scetticismo alla scalabilità dei carburanti sintetici. Le attuali tecnologie produttive, infatti, comportano costi elevati e rese ancora limitate, rendendo difficile una diffusione su larga scala nel breve periodo. Uno studio europeo recente ha messo in evidenza numerosi ostacoli tecnici ed economici alla produzione di e-fuel, sottolineando la necessità di ingenti investimenti in ricerca e sviluppo.
Più che una scommessa, una strategia di diversificazione
Quella giapponese non è solo una provocazione nei confronti del “tutto elettrico”, ma una vera e propria strategia industriale. Toyota in particolare, già nota per il suo approccio multiforme alla mobilità sostenibile, continua a investire su tutte le tecnologie disponibili: ibrido, idrogeno, elettrico e ora anche carburanti sintetici. In questo quadro, i motori a combustione alimentati da e-fuel rappresentano una carta in più per raggiungere la neutralità carbonica senza compromettere prestazioni, autonomia e facilità di rifornimento.
Manca un supporto istituzionale
Il potenziale c’è, ma il percorso è ancora lungo. L’adozione dei carburanti sintetici su larga scala richiederà non solo progressi tecnologici, ma anche un deciso supporto normativo e incentivi economici, sia per la produzione che per l’adozione da parte del pubblico, anche considerato il fatto che i costi al litro al momento sono insostenibili per il grande pubblico.
Il messaggio che arriva dal Giappone, però, è chiaro: non bisogna chiudere la porta ai motori termici, ma piuttosto ripensarli in chiave sostenibile. In un mondo automobilistico sempre più polarizzato tra elettrico e combustione, la terza via dei carburanti sintetici potrebbe rivelarsi più attuale di quanto si pensi.