Il primo anno di Bologna Città 30, l’iniziativa che ha introdotto limiti di velocità a 30 km/h su gran parte delle strade cittadine, consegna un bilancio decisamente positivo a detta del comune, con una notevole riduzione degli incidenti e un incremento dell’uso di mezzi di trasporto sostenibili. Vediamo i risultati nel dettaglio.
Zero pedoni morti in un anno è la vera notizia
I numeri parlano di una diminuzione generale: nel 2024, il numero delle vittime della strada è drasticamente diminuito, registrando 10 decessi, ovvero un calo del 49% rispetto all’anno precedente. Questo risultato segna il minimo storico dal 2013 (i dati prima non erano registrati o cosa era successo di straordinario in quell’anno?), infatti la media degli ultimi anni era di 6 pedoni morti all’anno.
Un dato ancor più significativo, comunicano dall’ufficio stampa del comune è che, per la prima volta dal 1991 (in quell’anno non si registravano i dati o non c’è stato nessun morto?), nessun pedone è morto sulle strade di Bologna. In ogni caso, il numero dei pedoni investiti si è ridotto del 16%, gli incidenti totali sono diminuiti del 13%, e anche i feriti sono in calo, con un abbassamento dell’11%.
Sui principali assi viari, le radiali, i miglioramenti sono ancora più evidenti: gli incidenti sono calati del 16% e i feriti del 19%. Tra gli incidenti più gravi, classificati dal 118 come “codice rosso”, si registra una riduzione del 31%. L’introduzione dei limiti di velocità ha avuto un impatto positivo, riducendo significativamente la probabilità e la gravità degli incidenti.
Limite dei 30 km/h o meno, i dati bolognesi mostrano comunque un trend positivo, mentre a livello nazionale la situazione è diversa: secondo i dati ISTAT, nel primo semestre del 2024 si è registrato un aumento degli incidenti (+0,9%) e delle vittime (+7,9%) nelle città italiane.
Migliora la proposta di mobilità e i dati di conseguenza
L’uso di mezzi pubblici e di trasporto condiviso ha visto una crescita importante: il bike sharing è aumentato del 69%, con oltre 3 milioni di corse nel 2024. Il car sharing ha registrato un incremento del 44%, mentre l’utilizzo del Servizio Ferroviario Metropolitano nell’area urbana di Bologna è salito del 31%. Anche l’uso della bicicletta è cresciuto del 10%, con oltre 1,5 milioni di passaggi in più sui principali percorsi ciclabili cittadini. La proposta di un abbonamento ai mezzi pubblici che include anche l’utilizzo gratuito del bike sharing, oltre al potenziamento della flotta bici nel corso dell’anno, hanno contribuito a questo buon risultato.
Contemporaneamente, il traffico veicolare ha subito una flessione del 5%, con oltre 11.000 veicoli in meno al giorno. Questo segnale suggerisce che molti cittadini stanno scegliendo alternative più sostenibili, come mezzi pubblici, biciclette e treni, riducendo così l’impatto ambientale del traffico urbano.
Meno inquinamento: ma i dati presi sono sul biossido di azoto
Dal punto di vista ambientale, dal comune di Bologna, con Arpa, comunicano una riduzione del 29% delle concentrazioni di NO2 (biossido di azoto) nel centro città.
Il valore medio comunicato è quello registrato dalla centralina ARPAE di Porta San Felice è sceso a 29 µg/m³, il livello più basso degli ultimi 10 anni (torniamo al 2013/2014, l’anno straordinario). Bisogna, però, aggiungere che, come detto, il dato si riferisce al biossido di azoto, un inquinante strettamente legato alle auto Diesel, e non alle polveri sottili o alla CO2, i cui dati non sono stati raccontato nel comunicato dell’amministrazione Lepore.
La Polizia Locale ha aumentato i controlli
La Polizia Locale ha intensificato i controlli per garantire il rispetto delle nuove norme. Nel corso del 2024, sono stati effettuati 166 giorni di controlli con un totale di 322 turni di servizio, fermando oltre 14.000 veicoli e elevando 2.046 sanzioni. Tra le violazioni più frequenti, la velocità eccessiva è emersa come la causa principale degli incidenti (40,3%), seguita dalla mancata precedenza e dalle manovre non corrette.