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Mazda2 1.5 M Hybrid | Prova su strada, motore, consumi e prezzi

Tempo di lettura: 6 minuti

A 6 anni dal debutto di Mazda2, la piccola compatta della Casa di Hiroshima, si elettrifica con la tecnologia già disponibile sui nuovi modelli del brand. Ecco quindi un importante restyling che porta in dote, soprattutto, la nuova motorizzazione M Hybrid.

Lato design, la Mazda 2 2020 prosegue sulla strada del family feeling introdotto con Mazda3 e CX-30, a partire dalla nuova griglia anteriore a nido d’ape, nuovi paraurti e proiettori a LED di serie su tutte le versioni, così come è di serie la frenata automatica d’emergenza, capace di rilevare i pedoni anche di notte.

Esterni e interni Mazda2: rinnovamento impercettibile

I progettisti della Mazda2 hanno cercato di infondere alla nuova hatchback un senso di larghezza, stabilità ed eleganza semplificando o eliminando degli elementi, con tratti di matita impercettibili. Sono stati aggiornati i paraurti anteriore e posteriore, la calandra anteriore, i fari e i gruppi ottici posteriori, per creare una forma scolpita per un aspetto vivace e di alta qualità. Nuovo e accattivante il design dei fari a LED.
Invariata nelle dimensioni esterne rispetto al vecchio modello, con misure di 4.060 x 1.695 x 1.495 millimetri di altezza, anche il passo di 2,57 metri non cambia.

Il moderato facelift mantiene quindi immutata le muscolosa linee del Kodo design puntando invece a cambiamenti più sostanziali da un punto di vista tecnico, di qualità di guida e soprattutto di qualità percepita per quanto riguarda dotazioni tecnologiche, silenziosità, materiali e finiture degli interni. Dentro sono nuovi i materiali, variabili a seconda degli allestimenti, con la top di gamma Exclusive che propone rivestimenti in pelle con tonalità scura o chiara a scelta, entrambi impreziositi da finiture in tessuto scamosciato Granlux. La nuova combinazione di colori e l’eccellente finitura degli interni sono state ulteriormente affinate con l’aggiunta di tre nuove tonalità. Gli interni in pelle presentano una combinazione di tinte basata su tonalità blu-grigio, dall’aspetto cangiante al variare della luce.

La ricerca Mazda sui disturbi NVH ha portato a un nuovo approccio nel controllo dei suoni che penetrano in abitacolo, offrendo una silenziosità di qualità superiore a tutti gli occupanti, il che consente di conversare con naturalezza da qualsiasi posto a sedere. Per la verità in autostrada i fruscii sono comunque abbastanza evidenti.

Di serie troviamo, su tutti gli allestimenti, Apple CarPlay e Android Auto, entrambi integrati nel sistema Mazda Connect con display centrale 7″. Anche l’Active Driving Display, o head up display, è stato rivisto al fine di migliorarne qualità e fruibilità nell’utilizzo quotidiano grazie all’adozione di uno schermo a colori più luminoso, molto più facile da leggere a colpo d’occhio. Nel cluster semidigitale è tornato dominante il contagiri, che ha sostituito quello minuscolo del passato e l’impianto audio dispone ora di Radio Digitale DAB. Piace il design delle bocchette del clima asimmetriche.

La postazione di guida è ergonomicamente corretta, i comandi del clima e dell’infotainment sono a portata di mano e la visibilità è buona, merito dei montanti anteriori arretrati. I sedili sono parecchio avvolgenti e comodi anche per lunghi tragitti, peccato per la regolazione dello schienale a “scatti”. L’abitacolo si rivela spazioso per quattro passeggeri, con qualche sacrificio per i più alti. Il bagagliaio con i suoi 280/950 litri non è tra i più grandi della categoria, anche se di forma regolare, ma con bocca di carico posta ad elevata altezza da terra.

Alla guida della Mazda2 1.5 Skyactiv-G: un aspirato che soddisfa e non consuma

La Mazda2 ibrida 2020 propone il 1.5 Skyactiv-G in due verianti di potenza (75 e 90 CV), con cambio manuale, entrambi accoppiati a un piccolo motore elettrico in grado di fornire un surplus di potenza al motore termico, oltre a migliorare i consumi. Le tecnologie di elettrificazione Skyactiv-eSync di Mazda lavorano insieme ai motori Skyactiv ad alta efficienza non solo per ridurre i consumi di carburante e le emissioni di anidride carbonica, ma anche per migliorare la qualità dell’esperienza di guida.

L’esclusivo sistema ibrido leggero denominato Mazda M Hybrid, è un sistema MHEV (Mild Hybrid Electric Vehicle). Compatto e ad alta efficienza, il sistema M Hybrid combina l’attuale tecnologia di frenata rigenerativa i-ELOOP di Mazda con un generatore-motorino di avviamento integrato azionato a cinghia (B-ISG) e un condensatore. L’ISG converte l’energia cinetica recuperata in energia elettrica e la immagazzina nel condensatore.

Agendo in combinazione con un cambio manuale a sei marce, il B-ISG consente al sistema di fornire assistenza alla trazione e di aiutare il motore termico a riavviarsi più rapidamente e silenziosamente dopo lunghi periodi di spegnimento da parte del sistema i-Stop del motore. La combinazione della tecnologia Mazda M Hybrid e di un nuovo approccio alla progettazione degli pneumatici ha ridotto le emissioni di CO2 della Mazda2 da 111 g/km a soli 94 g/km.

Piace molto il cambio manuale a sei marce (prima erano 5), un riferimento per precisione e corsa, come sempre per le trasmissione Mazda, qui supportato dal sistema B-ISG che, nei cambi marcia, genera proattivamente potenza per garantire che il regime del motore scenda rapidamente per adeguarsi alla marcia più alta. Ciò consente una cambiata uniforme e senza contraccolpi.

Il motore da 90 CV e la coppia massima di 148 Nm a 4000 g/min. Offre una accelerazione 0-100km/h in 9,8 secondi e una velocità massima di 183 km/h. Alla prova dei fatti l’aspirato Mazda non è niente male, e non si sente affatto bisogno del turbo. Regolare e pieno fino in alto permette di muoversi in scioltezza anche a pieno carico o a soli 1.500 giri.

La coppia massima è si sviluppata ad un regime superiore rispetto ad un turbo, ma distribuita in modo uniforme per tutto il resto della fascia di lavoro. Il picco di potenza poi si raggiunge a 6.000 giri, ma conviene cambiare prima: insistere è controproducente. Per noi questa è l’unità più equilibrata, sta a voi optare per il 75 CV se predilige un uso urbano. Con la sesta inserita per sorpassare però è meglio scalare di rapporto. In autostrada invece si muove a regime ridotto, 2.250 rpm a 130 km/h (con il 5 marce il regime era 2.850 rpm). Il lato positivo di tutto ciò si traduce in termini di efficienza elevati con un consumo medio che si attesta a circa 16 km/l in ogni condizione.

La guida è appagante e non disdegna i percorsi tortuosi, ma stiamo comunque parlando di una tranquilla citycar. A livello meccanico sono state inoltre aggiornate le geometrie di sospensioni e sterzo per un migliore comportamento su strada. Notiamo una dinamica di guida sincera e piacevole. Ovviamente rollio e beccheggio sono presenti, essendo prevalentemente una cittadina, ma sui percorsi tortuosi si lascia guidare, senza esagerazioni, complice un assetto solido e frenato.

Le sospensioni assorbono bene i dossi e le asperità della strada e lo sterzo è leggero ma preciso e conferisce il giusto comfort e piacere di guida alla vettura. I controlli elettronici sono solerti nel frenare ogni movimento anomalo del corpo vettura. Lo sterzo è leggero ma preciso e conferisce il giusto feeling dietro il volante.  Notevolmente contenuto il diametro di sterzata di soli 9,4 metri muro-muro.

Dotazione al top per il segmento

Quello che stupisce di questa auto è la dotazione parecchio completa per una citycar.
I fari LED sono di serie su tutta la gamma. Il sistema Advanced SCBS (Advanced Smart City Brake Support) ha ora la funzionalità di rilevamento notturno dei pedoni. Il sistema SCBS avanzato impiega una telecamera sul frontale per rilevare veicoli e pedoni davanti e aiuta ad evitare le collisioni o a mitigarne le conseguenze se inevitabili. Il sistema può rilevare i veicoli ad una velocità compresa fra 4 e 80 km/h ed i pedoni fra 10 e 80 km/h.

In opzione i sistemi optional Lane Keep Assist System (LAS), Traffic Sign Recognition System (TSR) e 360° View Monitor con sensori di parcheggio anteriori. Inedito sistema per una citycar che tramite quattro telecamere su frontale, fiancate e posteriore della vettura, questo sistema mostra sullo schermo centrale l’area attorno all’auto.

Il sistema GVC Plus introduce una tecnologia che migliora ulteriormente la stabilità di handling utilizzando i freni per aggiungere il controllo diretto del momento di imbardata al controllo del motore convenzionale da parte del GVC.

Abbiamo detto che la vettura è pronta a stupire per qualità di comfort e accessori. Tra questi ultimi spicca l’infotainment semplice e intuitivo, il tablet MZD Connect da 7 pollici touchscreen, dopodiché è possibile accedere ai menù attraverso il rotary posizionato dietro alla leva del cambio, come sui modelli tedeschi di alta gamma. Al di sopra della rotella vi sono alcuni tasti rapidi che aiutano il guidatore a non distrarsi durante la marcia. E’ inusuale trovare su una piccola un comando rotary per l’infotaiment, la Mazda lo offre, unito al touch (attivo solo a basse velocità).

Mazda2: prezzi e concorrenti

La Mazda2 2020 parte da 17.800 euro previsti per la versione Evolve sia con motore da 75 CV sia da 90 CV fino ad arrivare ai 22.550 euro della versione Esclusive da 90 CV, oggetto della nostra prova.  Pochi gli optional disponibili: metallizzato (da 600 a 850 euro), navigatore (+400 euro), i-Activsense Technology (+1.000 euro). La motorizzazione diesel non è più disponibile.

L’ambizione della Mazda2 è quella di competere con vetture che fanno della loro immagine la caratteristica “must”, come le versioni entry della Mini e Audi A1, ma anche con auto “fresche” e dinamiche, come la Renault Clio e Peugeot 208 o le coreane Hyundai i20 e Kia Rio.

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