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Sempre più in voga il noleggio a lungo termine, parlano i dati

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Se la mobilità sta profondamente cambiando, non solo pensando a ibride ed elettriche in senso lato, è anche da un altro importante punto di vista che è importante fare le doverose considerazioni. Sta infatti cambiando l’approccio tra il cliente e il mondo dell’auto, come? Tramite la smart mobility, ossia quel fenomeno chiamato noleggio a lungo termine che molte case stanno adottando come modello di vendita all’utenza.

I dati sono stati forniti da ANIASA, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità, e sono dati che parlano chiaro: dopo il boom dello scorso anno, anche nel primo semestre 2018 il settore del noleggio a lungo termine ha registrato un incremento delle immatricolazioni (161.644 vetture, +10% vs lo stesso periodo del 2017) e della flotta che ha toccato le 881.000 unità (+16%); un dato, quest’ultimo, che, se sommato ai 140.000 del breve termine e ai circa 7.000 del car sharing, porta la flotta complessiva dei veicoli condivisi nel nostro Paese ben oltre il milione.

La crescita delle immatricolazioni di vetture in long term nel primo semestre mette in evidenza l’aumento delle alimentazioni diesel di ultima generazione (+12%, per un’incidenza sul totale immatricolato che sale al 75%), il boom delle ibride, arrivate a 7.634 unità (+155%), del metano (1.545 vetture, +112%) e delle elettriche, tornate a crescere in modo significativo (+344%) con oltre 1.000 veicoli.

Come ci aspettavamo, sono tornati operativi in questi giorni i primi blocchi alla circolazione dei veicoli più inquinanti”, osserva il Presidente ANIASA – Massimiliano Archiapatti, “che evidenziano ancora una volta lo stato di vetustà del nostro parco circolante, non solo inquinante, ma anche sprovvisto dei dispositivi di sicurezza attiva e passiva che contribuiscono a tutelare la salute di automobilisti e pedoni. Ancora oggi il 10% dei veicoli è addirittura antecedente alla normativa Euro, il 28% rispondente alle norme Euro1/2/3, il 30% Euro4, mentre le Euro5/6 rappresentano appena il 32% del totale.”

Continua Archiapatti: “Esiste però una solida alternativa al fermo: sempre più imprese e privati infatti scelgono di abbandonare la proprietà e passare all’uso dei veicoli attraverso le tante soluzioni di mobilità del noleggio e del car sharing che confermano la propria vocazione di sostenibilità e sicurezza con una flotta veicoli di efficienti motorizzazioni diesel di ultima generazione e di alimentazioni alternative in costante crescita e dotate dei più avanzati sistemi di sicurezza attiva e passiva”.

Oggi la complessiva flotta a noleggio è composta da veicoli Euro6 per l’87% ed Euro5 per il restante 13%. Entro la fine dell’anno la quasi totalità delle vetture sarà Euro6. Secondo uno studio condotto dall’Associazione con il Centro Studi Fleet&Mobility “Outlook emissioni 2018”, le auto a noleggio oggi emettono meno della metà (se a benzina) e due terzi in meno (se diesel) di monossido di carbonio, mentre le emissioni di ossido di azoto sono addirittura dimezzate rispetto alla media del parco circolante. Inoltre, il particolato emesso dalle vetture diesel a noleggio è inferiore dell’85% rispetto al parco circolante, mentre gli idrocarburi incombusti sono inferiori del 70%.

 

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