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“The Big Love”, esce il libro che celebra la ventennale storia della nuova Mini

Tempo di lettura: 3 minuti

Vent’anni fa, dopo il lancio della prima Mini, quella di Alec Issigonis del 1959, debuttava la nuova Mini come conseguenza dell’entrata del brand britannico nel gruppo BMW. Era l’8 settembre 2021, tre giorni dopo sarebbe cambiato il mondo ma oggi, a vent’anni di distanza, Mini Italia ha voluto festeggiare la ricorrenza lanciando nella cornice del locale “10 Corso Como”, nel cuore della movida milanese, il nuovo volume “THE BIG LOVE – Una storia (d’amore) lunga 20 anni”, edito da Mondadori Electa. 

Tra ospiti e addetti del settore, tra cui anche noi di autoappassionati.it, Mini ha festeggiato un anniversario così importante ripercorrendo la storia di Mini in Italia, la sua nascita, il suo arrivo e il clamore che suscitò la piccola compatta, subito eletta a icona. Sono intervenuti varie personalità che hanno dedicato un loro pensiero sia a voce sia scritto, tra cui anche il famoso attore Pierfrancesco Favino si è auto proclamato un grande fan del mondo Mini. 

A fare gli onori di casa, il direttore di Mini Italia Stefano Ronzoni, da noi intervistato solo pochi giorni fa durante il Mini Big Love Days svoltosi a Varano de’ Melegari: “MINI non è solo un prodotto ma un brand, che rappresenta complicità, divertimento, passione e inclusione. Una sfida nata 20 anni fa e una conferma ancora oggi, che tiene unita una vasta fan base di appassionati, che si identifica nei valori del brand e trova risposta in una gamma completa di prodotti, che soddisfa ogni tipo di esigenza. Dalla prima campagna, basata su una domanda “Is it love?” ad un’affermazione decisa oggi “The Big Love”.

Mini Big Love
Mario Calabresi, ex direttore di “La Stampa” e “La Repubblica”, ricorda Mini a vent’anni dal suo ritorno

Paolo Matteo Cozzi, giornalista e curatore del libro “THE BIG LOVE – Una storia (d’amore) lunga 20 anni”, afferma: “Si parte a bordo di una piccola automobile, una Mini che crescendo e diventando la MINI che oggi tutti conosciamo, ha unito due secoli, scavalcato un millennio, vissuto mille vite e ancor più trasformazioni. La Mini classica inventata da Sir Alec Issigonis nel 1959 ha lasciato il posto alla MINI firmata dal BMW Group nel 2001: entrambe hanno saputo cambiare le regole del gioco”.

Racconta Mario Calabresi, giornalista e scrittore: “Quando nel 2001 esce la  MINI, non c’era l’iPhone, non c’erano i social, non c’era nulla del mondo che comunica in tempo reale come lo conosciamo adesso. Quindi, è cambiata totalmente la nostra concezione del tempo. Fino ad appena vent’anni fa il mondo era completamente diverso, a cominciare proprio dalla gestione del proprio tempo. Oggi il tempo è diventato completamente fluido. I social portano tutto al tempo reale e tutto è a disposizione sempre, in qualsiasi momento. C’è un mondo totalmente nuovo là fuori, è cambiato del tutto e si sono rotte categorie e schemi che per cinquant’anni hanno rappresentato lo status quo”.

Quello di ‘invadere’ altri ambienti è diventato nel corso del tempo un vero tratto distintivo della comunicazione di MINI, in un periodo in cui le operazioni di comunicazione non convenzionali – non legate quindi ai media tradizionali – non erano ancora tanto diffuse. All’inizio del terzo millennio non si era ancora soliti parlare troppo di ambient media o guerrilla advertising, il digital era agli albori. Eppure con MINI molte di queste attività sul territorio sembravano una cosa del tutto naturale, anzi, ci si aspettava che MINI dicesse la sua e la dicesse a suo modo, col suo tono di voce caratteristico”, dichiara Luca Scotto di Carlo, pubblicitario e creative partner di M&C Saatchi.

Ciò che viene definito cool, oggi, non ha un prezzo che lo possa definire tale. Cool è semplicemente un club esclusivo di persone, il cui valore oggettivo è quasi intangibile e al quale altre persone vogliono appartenere. Le prossime generazioni si divideranno quindi tra quelli che attivamente cercano e producono cultura e quelli che la consumano. È questo che ormai 20 anni fa MINI offrì ai propri clienti: non semplicemente una bella automobile disegnata bene, ma molto di più, un mondo di riferimento (posizionato piuttosto in alto…) e un’esperienza più ampia rispetto a quella che un mero mezzo di trasporto poteva offrire”. Queste, invece, le parole Michele Lupi, già direttore di Rolling Stone, GQ, Icon e Icon Design, è Men’s Collection Visionary per Tod’s Group

Sul sito di MINI.IT nella sezione News è possibile visitare la pagina dedicata al libro “THE BIG LOVE – Una storia (d’amore) lunga 20 anni”, con contenuti inediti per raccontare la storia di un’icona in pieno stile MINI.

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