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Nuova Audi S1: piccola e pepata

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Dopo aver conquistato negli anni ’80 il pubblico di appassionati del campionato mondiale di Rally, ora la Casa dei “quattro anelli” ripropone l’effige “S” per la compatta del gruppo per un ritorno in grande stile questa volta però su strada.

A spingere la compatta tutto pepe ci penserà il 2.0 TFSI quattro cilindri a doppia iniezione (iniezione diretta e iniezione indiretta nel collettore di aspirazione) dotato di turbocompressore a gas di scarico, capace di erogare ben 231 CV (170 kW) di potenza a 6.000 giri e di sviluppare fino a 370 Nm di coppia tra 1.600 e 3.000 giri.

La particolarità di questo performante quattro cilindri è l’iniezione indiretta supplementare che integra l’iniezione diretta di benzina FSI ai carichi parziali. Grazie a questa soluzione i consumi e le emissioni di particolato si riducono sensibilmente. Mentre l’iniezione FSI, che presuppone una pressione massima di 200 bar, entra in azione all’avviamento e ai carichi più elevati.

Altra chicca è il collettore di scarico che è integrato nella testata e lambito dal refrigerante. Questa soluzione riduce la temperatura dei gas di scarico e accelera il riscaldamento del motore nelle partenze a freddo.

Anche il turbocompressore è stato ottimizzato per avere una risposta rapida ed è dotato di una valvola wastegate a regolazione elettronica. Riesce a generare una pressione di sovralimentazione che può raggiungere 1,4 bar.

L’albero a camme sul lato di aspirazione è regolabile in continuo di 60 gradi, mentre sul lato di scarico di 30 gradi. Sempre sullo scarico agisce l’Audi valvelift system (AVS) che varia l’alzata delle valvole in due livelli.

Infine le valvole drumble (Drall = turbolenza e Tumble = moto vorticoso) imprimono all’aria in ingresso un movimento specifico che consente un’alimentazione ottimale.

Il suono del propulsore risulta corposo merito di un intensificatore sonoro che accentua le sonorità in aspirazione mentre una valvola regolabile nell’impianto di scarico si apre ai carichi e ai regimi più alti.

Le prestazioni non si fanno di certo desiderare, il due litri accelera da 0 a 100 km/h in 5,8 secondi e raggiunge una velocità massima è di 250 km/h con una ripresa in sesta marcia da 80 a 120 Km/h in soli 6,5 secondi.

Le novità motoristiche permettono al motore turbocompresso di consumare solo 7,0 litri di carburante ogni 100 chilometri, un dato per niente male, e di far registrare solo 162 g/Km per quanto riguarda le emissioni di CO2.

Gli ingegneri tedeschi hanno equipaggiato la sportiva dei quattro anelli con un cambio manuale a sei marce con sesta marcia dal rapporto lungo e rendimento elevato. Immancabile la trazione integrale permanente quattro il cui cuore è costituito da una frizione idraulica a lamelle montata sull’asse posteriore. La trazione su tutte e quattro le ruote permetterà una migliore trazione e una maggiore scarica a terra di coppia e potenza.

La gestione della frizione a lamelle è spiccatamente dinamica. In modalità sportiva o con controllo di stabilizzazione (ESC) disattivato consente di effettuare derapate controllate su fondi con basso coefficiente d’attrito.

La sicurezza non viene sicuro a mancare, infatti con ESC completamente disattivato rimangono comunque attivi il torque vectoring e il bloccaggio elettronico del differenziale (EDS) per garantire una trazione ottimale e per aiutare a mantenere il pieno controllo della vettura.

Il bloccaggio trasversale elettronico con torque vectoring perfezionato è una delle funzioni del controllo di stabilizzazione ESC. È disattivabile in due livelli e coadiuva la frizione a lamelle frenando in modo calibrato le ruote interne alla curva: l’interazione dei due sistemi rende l’handling estremamente agile, preciso e stabile.

Nonostante la trazione integrale la compatta tedesca risulta abbastanza leggera con una massa a vuoto di soli 1315 chilogrammi ed una ripartizione dei pesi in rapporto 60:40 a tutto vantaggio dell’handling della vettura.

Il telaio è stato ampiamente rielaborato. Il servosterzo elettromeccanico è stato sviluppato completamente ex novo. Supporti oscillanti modificati all’avantreno aumentano l’immediatezza in fase di sterzata. Al retrotreno una struttura a quattro bracci favorisce ulteriormente l’handling diretto e l’agilità in curva.

Le sospensioni anteriori sono a struttura McPherson con un telaio ausiliario in acciaio ad alta resistenza. Le sospensioni posteriori sono costituite da una sofisticata struttura a quattro bracci. Gli ammortizzatori e le molle elicoidali sono tra loro separati. Il setup è sportivamente rigido e il sistema di regolazione della dinamica di marcia “Audi drive select” permette di modificare la modalità di funzionamento del motore, del climatizzatore automatico e degli ammortizzatori regolabili a due vie.

La sportiva di Ingolstadt non passa di certo inosservata specie all’occhio dell’appassionato. Il pacchetto quattro per gli esterni rende il look più accattivante, grazie anche al grande spoiler al tetto, all’impianto di scarico a quattro terminali e ai paraurti e sottoporta accentuati. Inoltre I fari xeno plus sono completamente nuovi e anche i gruppi ottici posteriori in tecnologia LED hanno luci di posizione con una nuova grafica orizzontale.

Sportivi ed appariscenti gli esterni ma anche gli interni non sono da meno, essendo caratterizzati da tonalità scure in cui domina il nero anche sulle mascherine delle bocchette dell’aria. Le scale degli strumenti sono in grigio scuro, come è tipico delle versioni S e i copripedali sono in acciaio inossidabile spazzolato.

La nuova Audi S1 è in vendita a partire da 31.300 euro, mentre il listino della S1 Sportback parte da 31.980 euro. Le prime consegne sono previste a partire dal mese di maggio.

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