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Nuova Peugeot 3008 Hybrid4: la prova su strada

Tempo di lettura: 6 minuti

La Peugeot 3008 è una paffuta crossover con le dimensioni simili ad un’automobile da famiglia. Il muso alto e aggressivo la rende simile ad un SUV mentre la zona posteriore dall’aspetto tondeggiante la fa assomigliare più ad una monovolume. Grazie ad una lunghezza di 4365 m, ad una larghezza di 1837 m, ad un’altezza di 1635 m e ad un passo di 2613 m la nuova Peugeot si destreggia con facilità nel traffico cittadino offrendo al contempo grande spazio al suo interno.

Abbiamo deciso di metterla alla prova, per vedere come se la cava in città e fuori. Ecco com’è andata.

La vettura in prova: Ibrida e 4×4

Il modello da noi provato è la versione ibrida (Hybrid4) che si distingue dalla versione normale per gli inserti in acciaio satinato sotto i paraurti, che ne sottolineano la sua natura di 4×4, e per il logo “HY4” posizionato sulle porte anteriori, sulla calandra e sul portellone.

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A primo acchito del frontale colpisce la “grande bocca” corredata da una cornice cromata con i listelli che si sviluppano in orizzontale, i nuovi gruppi ottici che in occasione del restyling hanno guadagnato un taglio più aggressivo ed accattivante e il paraurti anteriore con i fendinebbia incorniciati. Osservando la fiancata, invece, si notano subito gli enormi passaruota, i bei cerchi da 18″ calzati da pneumatici 235/45-R18 e gli inserti cromati su specchietti, brancardo e cornice dei finestrini. La coda, che nella precedente versione risultava un pò troppo massiccia, è stata snellita grazie all’adozione di stop ridisegnati, di un simil estrattore posteriore e di uno spoiler sul lunotto. Proprio i fari posteriori illuminati a LED rappresentano “tre artigli” che sporgono dal faro con uno spessore tridimensionale. Il colore della vettura da noi provata è il Rich Oak (570 euro) che dona alla Peugeot 3008 Hybrid4 quel tocco di eleganza e serietà.

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Il posto guida non lascia di certo indifferenti. La plancia è ben curata e colpisce per la qualità dei materiali, oltre che per i tanti comandi, disposti su una console quasi orizzontale, raccordata al tunnel centrale. Esclusivo è il bracciolo centrale che cela un ampio volume da 13,5 litri refrigerato che può contenere una bottiglia da ben 2,0 litri. All’anteriore, il passeggero può apprezzare il viaggio dalla sua posizione che domina la strada anche grazie alla maniglia di sostegno a lui dedicata che unisce la consolle centrale alla plancia. Nel posteriore, i passeggeri hanno a disposizione un ampio spazio per le gambe oltre ad un ottima abitabilità per quanto riguarda l’altezza del tetto.

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Specifici di questa versione sono la strumentazione, con indicatore di potenza al posto del contagiri e lo schermo del navigatore che mostra anche i flussi del sistema ibrido, nonché la manopola sul tunnel centrale che permette di selezionare le varie modalità di funzionamento: Auto, Sport, ZEV, 4WD. Sempre sul tunnel centrale troviamo la leva selettrice del cambio automatico che è una vera dimostrazione di stile. Per evitare distrazioni alla guida l’head-up display (di serie) ci permette di tenere sotto controllo la velocità senza togliere gli occhi dalla strada. Costituito da uno schermo trasparente a scomparsa collocato nella parte superiore della plancia appena dietro il cruscotto permette di poter leggere direttamente alcune informazioni su velocità e navigazione. Mentre il navigatore satellitare, posizionato nella parte alta e centrale del cruscotto, non dispone di un controllo touch screen ma piace per facilità e rapidità d’uso anche se rimane comunque un pelo distante rispetto alla posizione di guida.

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Il tetto panoramico in cristallo (550 euro) si estende per tutta la lunghezza del tetto dando luce a un abitacolo in cui troviamo finiture di alto livello qualitativo. Peccato non sia possibile aprire il cristallo in nessun modo in quanto in fase di progettazione è stato pensato come vetro panoramico fisso. In un abitacolo cosi spazioso non possono mancare i portaoggetti che sono stati sistemati un po’ ovunque (dietro, anche nel pavimento). Ulteriore particolarità è nel portellone posteriore con apertura suddivisa in due parti che da accesso al bagagliaio dotato di una capienza di 420 litri. Capacità in parte ridotta rispetto alla versione tradizionale a causa dell’alloggiamento nel vano delle batterie ma allo stesso modo funzionale e capiente. Interessante infine la scelta di dotare il bagagliaio di un doppio fondo pensato per rendere più regolare la zona superiore.

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La crossover francese è la prima al mondo con tecnologia ibrida che abbina il motore diesel collegato alle ruote anteriori a quello elettrico collegato alle ruote posteriori. I due motori agiscono in modo alternato o contemporaneo. Infatti, il motore termico funziona in modo ottimale sui percorsi autostradali o extraurbani. Gli subentra il motore elettrico nelle fasi di minore rendimento, soprattutto nelle partenze, nella guida a bassa velocità o in fase di decelerazione per il recupero dell’energia. Il passaggio da un propulsore all’altro avviene automaticamente grazie al sistema Stop&Start dove un alternatore reversibile mette in stand-by il diesel, e poi lo fa riavviare, ogni volta che le condizioni lo richiedono. La potenza della propulsione elettrica è di 37 CV con una coppia di 200 Nm mentre il motore 2.0 HDi FAP sviluppa una potenza di 163 CV a 3.750 giri e una coppia massima di 300 Nm a 1750 giri. Sotto la soglia del vano di carico si trova il pacchetto-batterie di tipo Ni-MH (Nichel Metallo Idruro) che si ricaricano trasformando l’energia cinetica in quella elettrica durante le fasi di frenata o decelerazione.

A completamento della riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2 troviamo il cambio robotizzato a 6 rapporti, utilizzabile sia in modalità automatica che in quella sequenziale attraverso le palette posizionate dietro il volante. L’unità ibrida assicura una velocità massima di oltre 191 Km/h e uno scatto da 0 a 100 km/h coperto in 9.2 secondi nonostante il cambio automatico non sia tra i più rapidi sul mercato.

Alla guida: comoda, silenziosa e funzionale

Saliti a bordo, giriamo la chiave, e sembra non succedere nulla. Se c’è carica a sufficienza, infatti, la 3008 HYbrid4 parte in elettrico e ci si muove nel silenzio più totale. Proprio quando ci si muove in elettrico, specialmente in città, si apprezza la prontezza di risposta e la ripresa eccezionale del motore elettrico, che a differenza dei motori termici è in grado di fornire la potenza tutta e subito, non appena si preme sull’acceleratore. Spostando la manopola in modalità Auto l’azione dei due motori viene combinata in funzione del miglior rapporto fra prestazioni e consumi, selezionando invece Sport si sfruttano appieno i 200 CV complessivi e in 4WD si possono affrontare in sicurezza i fondi viscidi grazie alla trazione integrale garantita dal motore elettrico. In modalità ZEV, infine, il turbodiesel viene escluso ed è possibile percorrere fino 5 km a emissioni zero, a patto di procedere entro una velocità di 65 Km/h.

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Il massimo dalla crossover del Leone lo abbiamo ottenuto in città dove, dosando bene la pressione sull’acceleratore, abbiamo viaggiato ad emissioni zero per la maggior del tempo. L’esperimento dell’elettrico è probabilmente ancora da migliorare per cercare di portare l’autonomia dai 5 km attuali, che hanno solo un effetto tampone, ad almeno 20/30 km in modo da consentire l’attraversamento di intere zone urbane senza mai ricorrere al motore termico. L’aiuto del motore elettrico è evidente per quanto riguarda la capacità di ripresa, un po’ meno per quanto riguarda il contenimento dei consumi. Sotto questo aspetto il motore elettrico fa il suo dovere nei percorsi urbani ma già in extraurbano o in autostrada ci saremmo aspetti una maggiore efficienza dell’ibrido. Utilizzando le modalità ZEV ed Auto il freno motore generato dal propulsore elettrico nelle fasi di decelerazione è veramente consistente. Questo se da un lato permette di ridurre notevolmente l’uso dei freno a tutto vantaggio di un risparmio in termini monetari dall’altro rende la guida meno fluida e leggermente incostante. Infine siamo rimasti sorpresi nello scoprire che durante queste consistenti decelerazioni al posteriore non si accendessero nessuno dei fari di Stop. Per fortuna questo eccessivo freno motore si avverte molto meno nelle modalità Sport e 4WD.

Proviamo a forzare l’andatura e notiamo con piacere che i 200 CV sono pronti ad uscire allo scoperto e che la 3008 raggiunge con semplicità velocità di tutto rispetto. L’ibrida francese commuta i vari flussi di energia e coppia in base alla richiesta del conducente in modo efficiente a patto che il guidatore non esageri nelle richieste poiché in questo caso si potrà notare qualche vuoto di potenza causato da qualche ritardo di risposta del sistema ibrido. La massa della Peugeot 3008 Hybrid4 (1735 Kg) è superiore a quella delle versioni con il solo motore termico ma l’agilità, complici le sospensioni rigide, non ne risente troppo. Nella guida brillante, comunque, si soffre un po’ della tendenza ad allargare la traiettoria con il muso ed il rollio non è completamente azzerato. Lo sterzo, invece, pur pronto e progressivo si rivela a volte poco comunicativo. Buoni infine nel complesso i freni e il confort assicurato dall’ottima insonorizzazione.

Quanto ai consumi, i 16 km/l da noi rilevati nel ciclo combinato sono un risultato degno di nota ma pur sempre distante dai dati che Peugeot dichiara (25 Km/l). Utile la modalità ZEV, che permette di accedere a zone altrimenti precluse. La marcia autostradale è la condizione in cui l’apporto del motore elettrico è davvero marginale, e la conferma arriva pure dai consumi, che salgono un po’ pur mantenendosi su livelli ampiamente tollerabili (14,5 km/l autostradali contro i 16,5 Km/l rilevati fuori città).

Prezzo e concorrenti: full optional ma cara

Il lato “negativo” di tutta questa tecnologia si presenta al momento di staccare l’assegno per portarsi una 3008 HYbrid4 in garage. Il sovrapprezzo da pagare rispetto alle altre versioni è notevole e solo in parte compensato dalla ricca dotazione di serie. La vettura base ha un prezzo di 37.500 euro a cui sono stati aggiunti alcuni optional come i cerchi in lega da 18′ pollici (355 euro), il tetto in cristallo oscurato (550 euro), l’allarme volumetrico – perimetrale – antisollevamento (305 euro), il colore Rich Oak (570 euro) e l’Advance Parking Plus con retrocamera (500 euro). Si giunge cosi facilmente al prezzo finale della vettura da noi provata di 39780 euro.

Le antagoniste della crossover francese sono: l’Audi Q5 (da 59.350 euro), la Lexus NX (da 52.800 euro), la Lexus RX (da 59.750 euro), la Mitsubishi Outlander (da 44.900 euro) e la Volkswagen Touareg (da 79.100 euro). Tutte proposte a un prezzo superiore rispetto alla Ibrida del Leone ma più o meno egualmente equipaggiate.

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