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Nuovo caro carburanti in arrivo, effetto dell’embargo sull’oro nero russo

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L’utilizzo di petrolio russo è stato arginato dall’Europa. Questa è stata una decisione presa dopo un negoziato complicatissimo, nell’ambito del varo del sesto pacchetto di sanzioni alla Russia. Un gesto che lancia un messaggio molto chiaro a Putin, il quale continuerà a confrontarsi con la risolutezza dell’Ue. Questa decisione, però, ha avuto un immediato effetto rialzista sul petrolio, quindi giovedì 2 giugno 2022 potrebbe essere un’altra giornata chiave per i prezzi dei carburanti.

Caro carburanti, lo stop totale al petrolio della Russia

Un vero e proprio stop totale al petrolio russo proveniente via mare, questa è la decisione europea che però salva temporaneamente le importazioni tramite l’oleodotto Druzhba. Le quotazioni del greggio si sono quindi impennate nelle ultime ore, raggiungendo i 124 dollari al barile, almeno per il Brent, il riferimento nel mercato europeo. È invece di 119 dollari/barile il costo del Wti, benchmark per il greggio negli Stati Uniti. Tra i rincari dovuti alla pandemia, all’aumento dei consumi ed alla guerra in Ucraina, si aggiunge anche l’incognita dell’Opec+, il cartello fra i Paesi esportatori di greggio che include ora anche la Russia.

Caro carburanti, si spera nell’intervento del Governo

Già in questi giorni si sono registrati aumenti sulla rete italiana, che in alcuni casi sono arrivati a toccare i 3 centesimi al litro. Gli attuali prezzi di benzina e diesel godono già della sforbiciata alle tasse del decreto taglia accise che scadrà l’8 luglio. Gli automobilisti sperano nelle azioni del Governo, il quale deve trovare una soluzione a breve per mantenere quanto più possibile i prezzi vicini a quelli odierni che sono:

  • Benzina in modalità self a 1,902 euro/litro;
  • Diesel in modalità self a 1,821 euro/litro;
  • Benzina in modalità servito a 2,037 euro/litro;
  • Diesel in modalità servito a 1,963 euro/litro;
  • Gpl tra 0,837 e 0,851 euro/litro;
  • Metano tra 1,736 e 1,983 euro/kg (no logo 1,784).

Denuncia il Codacons: “Un pieno di benzina costa oltre 16 euro in più, mentre per un pieno di gasolio si spendono in media 19 euro in più sul 2021.

I listini dei carburanti hanno effetti diretti su prezzi e tariffe di una moltitudine di beni e servizi, e i nuovi rialzi avranno conseguenze pesanti sull’inflazione e sulle tasche delle famiglie – afferma il presidente Carlo Rienzi – Il prossimo 8 luglio scadrà inoltre il taglio delle accise disposto dal Governo e, in assenza di una proroga, ci sarà una ulteriore impennata dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa. E’ necessario adottare nuove misure per calmierare i listini dei carburanti e combattere le speculazioni che danneggiano non solo i consumatori, ma l’intera economia”. 

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