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Osservatorio Mobilità 2021: crisi e rilancio del settore nello studio di Arval Mobility

Tempo di lettura: 2 minuti

Arval Mobility Observatory, il centro studi che monitora e anticipa le tendenze del mondo della mobilità in Italia e in Europa, ha pubblicato “Osservatorio Mobilità 2021: Crisi e rilancio del settore automobilistico Italiano”, una raccolta dei principali indicatori che raccontano l’anno appena passato per l’intero settore automotive. 

Scritto da Basilio Velleca, responsabile della divisione Automotive Consulting della CWS Digital Solution, l’Osservatorio Mobilità 2021 ripercorre un anno che, per certi versi, può essere considerato “uno spartiacque temporale che si userà in futuro per identificare ciò che c’era prima, da quel che è divenuto poi”: così ha dichiarato Massimiliano Abriola, che dal 1° gennaio è il nuovo responsabile di Arval Mobility Observatory, l’osservatorio che raccoglie e condivide dati e informazioni per tutti i tipi di pubblico per aiutarli a comprendere il nuovo paradigma della mobilità. 

L’anno appena chiuso” ha continuato Abriola “ha infatti ridefinito abitudini, socialità, didattica e organizzazione del lavoro, dando nuovo impulso alla produttività con un più consapevole utilizzo degli strumenti digitali. Ha stabilito maggiore chiarezza sulle priorità, mettendo al centro di tutto la sostenibilità ambientale, economica, sociale ed individuale. Questo ha disintegrato bias culturali, comprimendo in breve tempo l’evoluzione che sarebbe certamente avvenuta ma in un periodo molto più lungo. Ha forzato il coraggio di sperimentare”.

Ne è un esempio la mobilità green: il complesso delle vetture elettriche più ibride è passato da una quota del 6,6% (127.000 vetture circa) sul totale immatricolato del 2019 al 20,3% (281.000 auto) del 2020, più che triplicando quindi il loro peso sul mercato. 

Guardando alle elettriche pure, queste rappresentano una quota ancora marginale, sono infatti solo il 2,3% del totale immatricolato, percentuale che invece sale al 5,2% se si considera solo il noleggio a lungo termine, che registra un tasso di penetrazione più che doppio rispetto al mercato nel suo complesso.

Il noleggio a lungo termine è anche il segmento che ha mostrato una maggiore resilienza: seppure contabilizzando una perdita di oltre 70.000 vetture immatricolate, ha performato meglio del mercato, contenendo le perdite. Questo vale per il noleggio aziendale, ma anche per i consumatori privati tanto che, si stima, il parco circolante totale noleggiato ai privati sia arrivato a toccare le 65.000 unità, con una crescita di 13.000 veicoli in un solo anno. 

Il 2020 si presenta quindi come un anno complesso ma che ha velocizzato alcune tendenze che proseguiranno anche in futuro. 

Fabio Orecchini, Professore Ordinario di Macchine e Sistemi per l’Energia e l’Ambiente e Direttore del CARe – Center for Automotive Research and evolution dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi, che ha firmato la prefazione del libro ha rimarcato “L’esperienza digitale, la ricomposizione in forma nuova ed inedita del puzzle della mobilità personale e aziendale e l’attenzione nei confronti della sostenibilità, percepita finalmente in modo globale e non frammentata nei singoli comparti dell’ambiente, dell’impatto sulla società e delle questioni economiche, costituiscono tre elementi della nuova era indubbiamente aperta dalla pandemia. Questo Duemilaventi così particolare” ha aggiunto “merita di essere studiato a fondo, perché in un solo anno c’è probabilmente un intero secolo. Secondo me il prossimo”. 

È possibile scaricare la versione digitale di “Osservatorio Mobilità 2021: Crisi e rilancio del settore automobilistico Italiano” a questo link

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